Il viaggiatore che sale sulla collina del castello a Budapest e vaga per le stradine della vecchia Buda si imbatte in festoni e ghirlande di trecce d’aglio alternate a sacchettini di paprika. Ne ho comprata una anch’io, tempo fa, tutta decorata da un nastro con i colori della bandiera nazionale. Non è poi lontanissima la Transilvania, ora politicamente rumena, ma per secoli ungherese e con sempre vive cultura e tradizioni magiare. La terra del Conte Dracula, il vampiro per definizione, con l’aglio lo si teneva lontano, ma la soluzione finale era un paletto di frassino conficcato nel cuore. Rimedio contro i vampiri certo, ma l’aglio aiuta anche a tenere bassa la pressione e il colesterolo, non solo, lo si direbbe una vera panacea per tutti i mali, afrodisiaco, da sempre medicamento contro morsi di serpenti, vermi intestinali, cura della tubercolosi, in sostanza, come dicevano nel tempo antico: una piccola farmacia naturale. Alla mia non più giovane età continuo ad andare in moto e Gianna, da 46 anni, sta seduta dietro. I Colli Asolani sono una delle mete preferite e la sosta-pranzo è inevitabilmente in una vecchia trattoria (più vecchia di me) arcinota per la “ fortaia rognosa”, frittata il cui inconfondibile sapore è dato dalla generosa presenza della cipolla. Il timore per l’alito passa in fretta, in moto, l’aria aperta, non c’è problema. E accade che, all’unisono con il motore, mi ritrovi a canticchiare tra me e me: “Con le mani sbucci le cipolle, me le sento addosso, sulla pelle….”. Ma come l’avrà avuta l’ispirazione Zucchero Fornaciari?

Renato Ganeo