C’è l’impronta italiana nei piatti serviti alla famiglia reale di Svezia. Il cuoco ufficiale di re Gustav Adolf è Stefano Catenacci, stella Michelin, romano con frequentazioni anche in Veneto dove mantiene stretti i rapporti con amici ristoratori. Lo scorso anno, Catenacci ha personalmente curato il banchetto per le nozze glamour della principessa Vittoria e il principe Daniel. Con il fratello Sandro ha costituito a Stoccolma una holding del gusto e dell’ospitalità che trova nello storico Operakallaren, il palazzo dell’Opera, la maggiore espressione culinaria e la massima raffinatezza per l’eleganza degli arredamenti e l’impeccabile servizio. Costruito nel 1895 e ristrutturato nel 2005, l’Operakallaren ha conservato quasi intatto l’antico splendore: dai soffitti in legno lavorati a vista, ai maestosi lampadari, all’imponente camino dove è sempre acceso il fuoco, alle pareti rivestite con pannelli di quercia dorati, al servizio di posate in argento. Nel locale, situato proprio di fronte al Palazzo Reale, non è raro trovare seduti a tavola i principi e anche lo stesso re Gustav. Qui Stefano Catenacci dà il massimo, coniugando il gusto classico con una cucina innovata con misura e sapienza. Non a caso la cucina svedese viene definita la nuova frontiera della gastronomia europea. Lo scorso anno ben sei ristoranti hanno conquistato una o più stelle Michelin. Alla base del successo c’è la valorizzazione dei prodotti locali, naturali o meglio “selvatici” come ama definirli lo chef della Casa Reale. Dalle carni (alce, germano, anatra selvatica, agnello) ai grandi pesci di acqua dolce e salata, ai frutti di bosco e per finire alle bacche. Piatti leggeri, che trovano la massima espressione anche grazie alle tecniche di cottura che privilegiano nella carne ai ferri il fuoco a legna, quello di betulla dei boschi e dove non manca mai un tocco di italianità. Ed ecco che il riso è Carnaroli, quello del Delta del Po, o il veronese Vialone Nano di Isola della Scala, con cui prepara un eccellente risotto con i broccoli, oppure gli asparagi bianchi che arrivano da Cimadolmo nel Trevigiano del Piave, sempre abbinati con l’astice scozzese. Leggendaria è l’enoteca Nobis con una ricca selezione di etichette di grandi vini francesi, tedeschi ed italiani. Anche gli svedesi stanno imparando che un buon piatto lo si apprezza meglio con un bicchiere di vino di qualità invece della birra. (www.operakallaren.se)

Donato Sinigaglia