Cosa ti ha spinto ad aprire un ristorante a Timisoara? “Non volevo rinunciare alle tagliatelle e ai tortellini di nonna Ilde”. Mauro Monelli, 52 anni, di Medolla di Modena, dal 2015 vive in Romania, a Timisoara, chiamata la Piccola Vienna e capitale europea della cultura 2023. Qui ha frequentato l’Erasmus, si è laureato in economia, ha conosciuto la moglie Tunde. Nel giugno del 2019 ha avuto il coraggio di aprire, nel centro storico, il ristorante “Le Monelline” (il nome non poteva essere più appropriato!). Location elegante con una quarantina di coperti. Perché? “Sono convinto – spiega, con un pizzico di orgoglio – che la cultura gastronomica italiana sia un bene da valorizzare in tutto il mondo. In particolare, la cucina emiliana che in Romania non ha eguali”. Ne è talmente convinto che, subito dopo il matrimonio, ha portato la moglie a Medolla, da nonna Ilde perché imparasse a tirare la sfoglia a mano per i tortellini e le tagliatelle. Non solo. Sempre la nonna ha insegnato a tre giovani donne di Timisoara a fare i tortellini e la pasta fresca. Ora sono diventate le “sfogline” del ristorante. Lo chef – patron Mauro ama ripetere ai rumeni che siedono al ristorante: “Qui si mangia come in Emilia”. E non può essere altrimenti. Le ricette sulla preparazione del ragù o altri condimenti rispettano la tradizione di famiglia, i prodotti sono italiani o emiliani, compreso il Lambrusco Doc. La zucca con cui è fatto il ripieno di tortelli, viene da Sermide (Mantova), il Parmigiano stagionato 24-36 mesi arriva dai caseifici del Reggiano, il prosciutto crudo è rigorosamente di Parma, l’aceto balsamico di Modena, l’olio d’oliva delle Marche. Ogni giorno serve una cinquantina di porzioni di tortellini classici o ripieni di ricotta e spinaci “alla vecchia Modena” con Parmigiano, prosciutto crudo e aceto balsamico. Molto gettonati sono anche i tortelli al nero di seppia con ripieno di salmone e ricotta serviti con una salsa di agrumi. Insuperabili le tagliatelle alla bolognese; peccaminoso è il tiramisù: piatti che hanno conquistato i rumeni. Fra i frequentatori del ristorante Monelline, l’ambasciatore d’Italia, il sindaco, politici locali, imprenditori e, ovviamente, i molti golosi della città.