Ingegnere per cultura, ma chef per passione. Michele Ravagnani ha sempre alternato la disciplina dello studio con la ricerca della tradizione in cucina, affiancando i genitori nella gestione dello storico ristorante Corte Vallona, a Castelnovo Bariano, in provincia di Rovigo. Il suo percorso fra i fornelli è stato un apprendistato sotto l’attenta e professionale guida della mamma Elvira; mentre dal papà Giorgio ha ereditato la cultura del vino. “Giorno dopo giorno – dice Michele Ravagnani – mi sono appassionato allo studio e alla riscoperta dei piatti della tradizione legati alla tipicità del territorio. Una cucina di confine, che risente dell’influenza delle ricette ferraresi e mantovane”. La sua competenza e il desiderio di far conoscere fuori dei confini nazionali il piatto tipico dell’Alto Polesine, ovvero i tortelli di zucca, lo hanno portato a Brasov, in Romania, nella regione della Transilvania. “Un successo incredibile – afferma lo chef Michele – a pranzo e a cena sempre esaurito. E la maggior parte dei commensali vuole il bis”. Nel principale ristorante di Brasov, Michele Ravagnani ha fatto conoscere una parte della cultura gastronomica del Polesine. Anzi una delle eccellenze a tavola. Appunto i tortelli di zucca della Corte Vallona hanno vinto, per ben tre anni consecutivi, il concorso gastronomico “Tortello d’oro”, presieduto da Giovanni Rana. In Romania, Michele Ravagnani ha proposto l’antica ricetta che la mamma Elvira aveva imparato dalla nonna. La pasta è rigorosamente tirata a mano. “Unica variante concessa – spiega lo chef – sta nel condimento: all’usanza che vuole i tortelli conditi semplicemente con burro fuso, Parmigiano e qualche foglia di salvia, ho sostituito alla salvia una restrizione di passito che con il suo gusto dolce ma con il forte sentore di mandorla contribuisce ad esaltare il ripieno della pasta, valorizzandone i sapori”. Un piatto che ha letteralmente fatto impazzire i rumeni, così come il “tiramizucca”, una variante del tiramisù ideata da Michele Ravagnani. “Al posto delle uova – rivela lo chef – uso la crema di zucca”.
I tortelli di zucca dell’ingegnere
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