Il cibo di strada, in inglese “street food”, secondo la definizione della FAO, è costituito da quegli alimenti, incluse le bevande, già pronti per il consumo, che sono venduti e spesso anche preparati, soprattutto in strada o in altri luoghi pubblici, come mercatini o fiere, anche da commercianti ambulanti, spesso su un banchetto provvisorio, ma anche da furgoni o carretti ambulanti. Nei centri storici di alcune città italiane si è diffusa una tipologia di piccoli locali specializzati nella preparazione e vendita di cibi da mangiare in strada. Le tracce più antiche di cibo preparato e cucinato per strada risalgono agli albori della nostra civiltà, circa diecimila anni fa. I greci già descrivevano l’usanza egizia, tradizione del porto di Alessandria poi adottata in tutta la Grecia, di friggere il pesce e di venderlo per strada. Dalla Grecia il costume è passato al mondo romano, arricchendosi e trasformandosi in innumerevoli varianti. In tempi più recenti, si sono visti spuntare nei pressi di stadi e palazzetti, fiere e mercati, numerosi automezzi attrezzati per la vendita di bibite e panini. La corrente odierna dello street food sta prendendo una piega decisamente diversa, puntando sull’aspetto culturale della tradizione, a volte da riscoprire, e scommettendo sulla qualità di una proposta sempre più raffinata. Lo street food non è solo un fenomeno di moda, è un nuovo modo di vivere il rapporto millenario di una cultura con il proprio cibo, con le proprie radici, reinventandolo tutti i giorni in forma innovativa, sorprendente, pratica e soprattutto gustosa. Il trend è innegabile, oramai lo street food ha acquisito i suoi quartieri di nobiltà anche grazie alla globalizzazione, alla mediatizzazione del cibo e dei cuochi a livello planetario. Giornali e riviste, trasmissioni televisive, guru della gastronomia hanno consacrato il cibo “on the road” a nuova icona del terzo millennio. Il Food Truck protagonista delle proprie avventure, eroe itinerante dello spuntino, è atteso in ogni piazza come un rocker in tour, preceduto dalla sua fama e dalla fame degli avventori. Questo il nuovo sogno, bello e possibile, della prossima generazione di maestri del Food and Beverage, on the road! Certamente quello sopra decritto non è altro che la metamorfosi di veri e propri locali pubblici che negli ultimi anni sono iniziati a spuntare al confine con i marciapiedi nelle città turistiche di villeggiatura, dove i gestori dei bar fronte spiaggia o passeggiate di isole pedonali erano soliti allestire dei banchi bar con aperitivi da asporto oppure da gustare sui tavolini mangia in piedi situati nell’area antistante, senza dare un servizio diretto con camerieri, poi negli anni sviluppatisi in punti di riferimento per un aperitivo più informale e meno impegnativo per il turista. Non è difficile oggi trovare dei piccoli automezzi attrezzati a bar in ogni sua forma ben definita. Ad esempio, per un street caffè, vengono allestite le Ape Car con macchina caffè e tutto l’occorrente, utilizzando come immagine attrattiva una mega tazzina di caffè oppure una moka, per drink esotici/smoothie/frullati è possibile trovare dei Truck che rappresentano un enorme limone, così come altri tipologie di Truck possono apparire come dei veri American bar con sgabelli per l’attesa del drink. Quello che rende colorito e fantasioso il servizio di questi Street Bar, sono i contenitori utilizzati per i drink che possono variare da recipienti naturali come ananas/cocco/melone/pompelmi svuotati e riempiti del drink richiesto, dei bicchieri monouso con coperchio e cannucce dove inserire all’interno un cubetto di ghiaccio secco che da l’effetto di fumoso, dei sacchetti trasparenti per cocktail appositamente realizzati, naturalmente tutto materiale Bio, compreso le cannucce. Da precisare che questa tendenza non è solo europea, ma è molto praticata anche nei paesi asiatici, nei vari mercati del food dove è possibile trovare dei banchi allestiti appositamente per smoothies e fruit juice, come ad esempio in Tailandia il Thai Fruit Juice – Thailand Street Smoothies.