Come al solito, in ritardo. Eppure basta alzarsi dal letto dieci minuti prima ma …, sì, ma. Era la stessa storia, almeno un paio di mattine la settimana, proprio quando il suo capo arrivava prima  del solito oppure puntualissimo. Quando Serena ce la faceva ad arrivare in orario, lui si presentava tardi. Pedalava come una forsennata, passando col rosso, zigzagando tra le auto, tagliando i marciapiedi ma le lancette erano implacabili e, per quanto lei le guardasse, giravano più in fretta di quanto lei sperasse. Proprio sotto i portici vicini al suo ufficio, quando bastava svoltare a sinistra per essere arrivata, sbucò una vecchia signora e l’impatto fu inevitabile. Ruzzolarono entrambe a terra, in un grido comune. Lei si alzò per prima e ammirò il disastro dell’incidente: due borse avevano sparso il loro contenuto sul pavimento e, tra tutto, spiccava un tappettino verde di piselli chiusi nel loro baccello. Serena balzò in piedi di scatto ma la vecchia cominciò a  lamentarsi, stando seduta sul lastrico. Poi, rivolgendosi a Serena, le disse: ‘Magari fossi morta, mi avrebbe fatto un piacere’. E in quattro parole, con una confidenza imprevista , le raccontò della  sua magra pensione, della busta verde arrivata nel mattino che le ingiungeva di pagare un arretrato di qualcosa che non aveva capito, del figlio che si era separato, della sua lotta quotidiana di sopravvivere con quel che restava della pensione del marito. Serena non sapeva che fare: correre in ufficio o stare vicino alla donna? ‘E pensare che oggi – continuò – avevo in mente di farmi una minestra con questi piselli. Proprio una minestra come una volta, con il riso, sì, riso e piselli. Invece mi metterò a letto. E’ buona la minestra col riso e i piselli: mi ricorda la mia infanzia’. Serena, a fatica, rimise in piedi la vecchia, chiuse a chiave la bicicletta, dopo averla appoggiata a un palo, telefonò al capo e poi le disse. ‘Non li ho mai mangiati i piselli come dice lei. Se la sente di camminare? Bene! Abita lontano? No, meglio! Andiamo a casa e la facciamo assieme, così imparo come si fa’.