Le tre semplici regole che sono alla base della sua filosofia in cucina le ha imparate dal nonno Giuseppe che aveva una trattoria. Uniscono il rispetto della tradizione, la qualità delle materie prime e il gusto per forme e colori. I piatti creati da Fabrizio Albini, 40 anni, bresciano, hanno conquistato gli israeliani. Diploma di scuola alberghiera conseguito all’istituto Caterina De Medici di Gardone Riviera, dopo avere moltiplicato le sue esperienze di lavoro in Francia e sullo yacht di Giorgio Armani, è approdato a Tel Aviv, al ristorante Il Pastaio. “Mi sono immediatamente confrontato – dice Fabrizio Albini – con una mentalità diversa del concetto cibo che parte proprio dalle fondamenta della religione ebraica. I latticini non possono mai essere mescolati con la carne. Oppure l’uso abbondante, in ogni piatto, degli agrumi. Non è stato semplice all’inizio capire e fare capire che la cucina, pur nel rispetto delle tipicità, segue anche regole universali”. Ecco allora che Fabrizio ha conquistato gli israeliani, tra cui l’attuale premier Benjamin Netanyahu e l’ex ministro Silvan Shalom, con un piatto tipico dell’Italia del Nord, il risotto, usando riso veneto quello dell’antica riseria Gabriele Ferron di Isola della Scala. “Sono giunto al compromesso – spiega lo chef – di cucinare il riso nell’acqua, ma per i condimenti (funghi, piselli, fagioli, carne e altro) ho seguito gli insegnamenti del nonno. Così pure per i ripieni delle paste fresche o per i dolci, dalla panna cotta, al tiramisù”. I risotti di Albini sono famosi a Tel Aviv e tengono sugli scudi la cucina “made in Italy”. Ma dai colleghi chef israeliani Fabrizio ha imparato a usare ed abbinare gli agrumi (arance, melograni), con cui guarnire i piatti, in particolare i pompelmi di Jaffa. Un’esperienza preziosa di cui fa tesoro, unendo alla tradizione, alle temperature, anche i profumi nuovi. Da pochi mesi è tornato in Italia e ora firma i tre menu degustazione de “La Stube 1872”, quattro tavoli per 16 coperti, dell’hotel Cristallo di Cortina d’Ampezzo. Albini ricerca, seleziona e lavora le materie prime per creare piatti unici. “La mia missione – ama ripetere Fabrizio Albini- è l’emozione del palato”. Accanto ai piatti degustazione c’è anche il menu informale ed internazionale del Bistrot Gazebo che propone un interessante percorso gastronomico delle regioni italiane.