Chi dice happy hour dice scambio in abbondanza! E sì, perché l’“ora felice”, di derivazione anglosassone, è oramai molto di più dell’italico aperitivo. Patatine, olive e noccioline, da tempo hanno ceduto il passo ad eclettici finger food, a tapas variegate, a tramezzini gourmet. La parola d’ordine, quindi, è: qualità. Per tutto: materie prime, attrezzature impiegate e risorse umane. La messa al bando della staticità così come degli stuzzichini stantii, sempre più ha reso l’happy hour una faccenda seria. Da intenditori. Di pari passo con la crescita personale della clientela che di giorno in giorno migliora il proprio palato e non si lascia più abbindolare dalla mediocrità, nel bere così come nel mangiare. L’ora felice, quindi, lo sarà ancor di più se chi sta di qua del bancone tiene un mood brillante, fatto di proposte accattivanti, presentate in modo affabile e risultato di alleanze ricercate. Sì, perché da soli si fa poca strada, mentre unire le eccellenze permette una gastronomia eticamente sostenibile: stare insieme, all’insegna della qualità, consente di contenere i costi, mettendo a punto brand gastronomici di livello in grado di influenzare il marketing del settore puntando sì sull’innovazione, ma anche preservando ciò che di tradizionale distingue il nostro panorama culinario tipicamente mediterraneo. Ma soprattutto, nello stare insieme, possiamo scegliere di affiancarci chi condivida certi valori, primo fra tutti quello del rispetto per chi lavora in questo ambito, per chi è in crescita e in esso si forma, per chi ci investe, per chi ne è consumatore e diventa estimatore. Perché se lo scambio è in abbondanza, ci sarà sempre un buon motivo per tornare, come è con la ricetta che vi propongo oggi.
Attingendo dall’Andalusia, preparate una buonissima zuppa salmorejo con pomodoro fresco, pane raffermo, aceto di mele, sale e un pizzico di aglio. Frullate impiegando, ad esempio, un blender Sirman Orione. La salsa può essere preparata prima o fatta a vista. In ogni caso, disposta a specchio, la potete accompagnare con della mozzarella di bufala dop. Volendo potrete completare questa tapa con una acciuga del Cantabrico o addirittura strafare aggiungendo anche uno scampo o un gambero, un filo di olio evo, sale Maldon e un fiorellino edulo. E per un effetto: “Wow!!!”, allungherei sul bancone un gin tonic di qualità in accompagnamento. Più in abbondanza di così…