Antica è la storia di questo speciale prodotto. Unica parola italiana a non essere tradotta nel resto del mondo: “la pizza”. All’impasto del pane veniva tolto un pezzo – “o’piezz” – schiacciato ed infornato per valutare la temperatura del forno cosicché si potesse procedere all’infornata dei pani. Negli anni la parola “pezzo” si trasforma in pizza e l’alimento che ci contraddistingue in tutto il mondo diventa il cibo preferito da tutti. O, forse, conoscete qualcuno a cui non piace la pizza? È per questo che la mia ricetta farà un balzo nel passato e utilizzerò un impasto antico con farine di grani antichi: farro monococco; Perciasacchi; Tumminia.
Impasto: Farro Monococco 600 g; Perciasacchi 200 g; Tumminia 200 g; Criscito fresco 150 g; acqua 600 g; sale 30 g.
Condimento: Mozzarella fresca di Agerola; ventresca di tonno; foglie di Pimpinella; colatura di alici; limone di Sorrento; Piennolo rosso del Vesuvio.
Impasto a mano per 30 minuti. Riposo in cassa unta per 20 ore a temperatura ambiente. Taglio e formatura dei panetti da 280 g. Dopo 3 ore condimento e cottura a 360°C in forno a legna.