Dopo una primavera 2011 climaticamente felice che ha favorito la fioritura, l’abbondanza delle piogge accompagnata da temperature piuttosto basse ha compromesso l’allegagione; poi il forte aumento estivo della temperatura ed il lungo periodo di siccità hanno contribuito a ridurre la quantità della produzione, che con un totale di 12.200 tonnellate è risultata inferiore del 35% rispetto all’anno precedente. La qualità media degli oli è comunque di buon livello, raggiungendo spesso l’eccellenza grazie al pregio di Cultivar autoctone come Dritta (tipologia 1), Carpinetana (tipologia 2), Intosso e Leccio del Corno
(tipologia 6). L’ingegnere Pietro Tonini figlio di Dino e Sofia Mapei e sua figlia Eleonora, agronomo professionale, gestiscono 3.000 piante su 10 ettari di oliveto che, con il vigneto ed il resto della proprietà, hanno ereditato da una famiglia che ha unito la professione forense alla passione per l’agricoltura fin dal 1813, quando il notaio Domenico acquistò un piccolo convento francescano appartenuto ad uno degli Ordini Monastici soppressi dagli editti napoleonici. Il Monovarietale di Leccio del Corno, da olive lavorate con tecnologi continua nel frantoio aziendale, è verde con riflessi gialli. Decisamente erbaceo con profumi intensi di carciofo e cicoria arricchiti da mandorla verde, erba tagliata, e foglia di pomodoro, è fluido e piacevolmente piccante, con amaro intenso. Produttori da generazioni, con competenza e passione coltivano 3.000 piante su 12 ettari di oliveto inseriti nella DOP Aprutino Pescarese, suddivisi tra Loreto Aprutino e Città Sant’Angelo, ove i terreni sono esposti in vista al mare. Dopo raccolta meccanica o con agevolatori a metà di ottobre e lavorazione in giornata con tecnologia continua, l’olio viene conservato in acciaio con atmosfera di azoto fino all’imbottigliamento eseguito in azienda. Il Monovarietale di Intosso, di colore giallo con riflessi verdini, ha profumi intensi di carciofo e mandorla fresca accompagnati da erba appena tagliata, cicoria, erbe aromatiche e lieve foglia di pomodoro, buona fluidità ed amaro gagliardo che prevale di poco sul piccante. Spinti dalla passione e dalla volontà di valorizzare l’attività che era prevalente nella famiglia da oltre mezzo secolo, pur facendo altro lavoro, Claudio e la moglie gestiscono 1.600 piante soprattutto della varietà Dritta, sparse su diversi appezzamenti inseriti nel territorio della DOP Aprutino Pescarese, ed un frantoio dotato di tecnologia continua a due fasi. Il Frantoio Hermes Monovarietale di Dritta, giallo verdino e di fruttato medio, ha profumi prevalenti di mandorla verde e carciofo accompagnati da erba e lieve pomodoro, buona fluidità e lieve prevalenza del piccante sull’amaro di media intensità. Il Frantoio Hermes Monovarietale di Carpinetana, verdino con riflessi gialli, profuma di carciofo e mandorla verde, poi di erba e cicoria. Fluido e con piccante di buon livello, ha l’amaro sempre in piacevole evidenza. L’oliveto comprende 1.500 piante, per il 90% di Dritta, allevate su 9 ettari posti ad altitudini comprese tra i 200 ed i 300 metri, all’interno del Parco Nazionale dalla Maiella. Dopo raccolta manuale sugli olivi secolari, o meccanica nei nuovi impianti, le olive vengono trasportate in cassette aerate per essere lavorate in giornata, con tecnologia continua a 2 fasi, presso il Frantoio “La Selva d’Abruzzo” di Moscufo. L’Uomo di Ferro, monovarietale di Dritta è giallo con riflessi verdi. Profuma di mandorla, carciofo, erba e lieve foglia di pomodoro ed ha buona fluidità, con piccante ed amaro di media intensità. Alchimia, monovarietale di Leccio del Corno di colore giallo-verdino, propone sentori di carciofo, mandorla ed erba, ha buona fluidità ed il piccante che prevale di poco sull’amaro di media intensità. Nata nel 1987, questa azienda coltiva 1.300 piante di Dritta allevate a monocono ed a vaso policonico su 8 ettari di oliveto situati a metà tra il Gran Sasso d’Italia ed il Mare Adriatico, su terreno argilloso – calcareo ottimale per l’olivo. Dopo raccolta a fine ottobre mediante scuotitrice meccanica del tronco, le olive sono state trasportate in bins forati presso il Frantoio SCAL di Loreto Aprutino, ove sono state lavorate, sempre in giornata, con tecnologia continua. Pretole, monovarietale di Dritta, è giallo con riflessi verdini e propone sentori di mandorla, erba e lieve carciofo. Apprezzabilmente fluido, ha il piccante e l’amaro di media intensità e ben equilibrati.
Renzo Ceccacci