Beppe Alongi è uno chef di grande capacità ma, soprattutto, un uomo buono, gentile e disponibile. Un ottimo professionista che si è affermato con grande talento ed energia, tanto che oggi gestisce ben due straordinari ristoranti a San Vito Lo Capo (TP). Parliamo del “Disio”, locale elegante che propone una cucina siciliana rivisitata con tocchi di attualità e con il prezioso apporto dello chef Antonio Vultaggio; e dell’osteria “Laccialoro”, nella centralissima via Savoia, dove Beppe esprime la tradizione siciliana e sanvitese attraverso la proposta di piatti antichi della tradizione contadina, eseguiti con semplicità, maestria e grande gusto.
Per Zafferano Beppe ci propone un suo gustosissimo piatto della tradizione, il “Macco di fave”. Non è una pizza, direte voi, ma vi assicuro che è un grande piatto!
In passato le fave erano prodotte direttamente dai contadini facendo seccare le fave fresche dopo la raccolta, per poi usarle in inverno. Venivano servite con della verdura fresca di stagione o con la pasta fresca. Oggi nel nostro ristorante lo proponiamo come zuppa con dei crostini di pane al limone, con la pasta e calamari fritti o come antipasto con del polpo grigliato e olio al rosmarino.

Ingredienti per 6 persone:
500 g fave secche; 1 cipolla dorata piccola; 1 carota; 1 costa di sedano; olio evo; 4 foglie di alloro; 1 ramoscello di rosmarino; zeste di mezzo limone; 3\4 rametti di finocchio selvatico.
Tritare sedano carote e cipolla finemente e fare soffriggere in un tegame, aggiungere le fave secche, l’alloro e il rosmarino. Fare rosolare bene tutto e aggiungere acqua fino a coprire. Fare cuocere aggiungendo acqua fino a quando le fave non diventano purea e, quindi, si “ammaccano”, da cui l’espressione “macco di fave”. Quasi a fine cottura aggiungere il finocchio selvatico tritato finemente.