Il rito di “aperire” alle libagioni ha proba bilmente due/tre mila anni. Di certo lo facevano i Greci con il vino condito alla maniera di Ippocrate, poi lo imitarono i Romani, ma già gli Egizi e prima ancora gli Assiri avevano il piacere di sorseggiare un fermentato, in questo caso la birra, prima dei pasti. È un momento magico perché si confeziona alla fine della giornata lavorativa, e soprattutto apre il convivio, la condivisione, le nuove amicizie. In tempi di crisi e cambiamenti di stili di vita, l’aperitivo si ritaglia uno spazio privilegiato perché offre al consumatore l’opportunità del fuori casa senza dover rientrare per poi ripercorrere itinerari intasati dal traffico cittadino. Inoltre il costo: l’aperitivo, quando ricco di cibarie, fa evitare l’eventuale cena al ristorante, spesso più costosa e priva del convivio pubblico. Ricco! Apericena, aperitivo cenato, aperitivo lungo, sono tutti stratagemmi, con nomi spesso improbabili, che servono per promuovere l’evento. Insalate di riso e di paste, friandise, canapè, tartine, fritti e tempure, tapas, finger food, spunciotti, cicchetti e quant’altro sono l’arricchimento dell’”aperire”. Contemporaneamente sono stati riscoperti tutti i grandi aperitivi italici che hanno fatto la storia dell’aperitivo zonizzato sul territorio nazionale, primo fra tutti il calice di vino, una bollicina, che sia di prosecco, Franciacorta o Trento doc. Poi glispritz,  dall’originale vino bianco e acqua di seltz fino a quelli aromatizzati con i bitter, anche questi divisi in aree di origine: l’aperol a Padova, il select a Venezia, il bianco a Trieste, l’hugo in sud Tirolo, il pirlo a Brescia o il cento lire a Pordenone ecc. Poi ci sono gli sparkling con il capostipite, il Bellini nato a Venezia negli anni quaranta, e tutti i suoi figli con l’utilizzo della frutta più diversa. Per concludere con i grandi classici, dal Milano-Torino al Negroni, passando per l’Americano e tutte le varianti che nel frattempo sono state inventate. Tutto questo ha generato un movimento importante nel mondo del fuori casa. Da un’indagine effettuata da Coldiretti-Censis risulta che quasi 3 giovani sotto i 35 anni su 4 (71%) soprattutto nel fine settimana fa ricorso all’apericena, quel mix tra il rito dell’aperitivo e un pasto propriamente detto che è ormai diffuso nella Penisola. Interessa ora complessivamente 7,9 milioni di giovani. E tra questi ben 1,5 milioni regolarmente. Non solo giovani ora, ma anche persone mature e famiglie si rivolgono sempre più spesso all’aperitivo lungo, per gli stessi motivi antecedentemente descritti, e molto spesso i bar, ormai quasi tutti con licenza di ristorazione, propongono il completamento con un piatto forte per la conclusione e addirittura un dessert. La Sirman, da sempre a fianco dei professionisti, propone una serie di attrezzature di riferimento, poco ingombranti e adatte all’utilizzo specifico: piastre a induzione; abbattitori; sottovuoto; affettatrici; bilance; cantinette; crèpiere; cutter; forni a microonde; forni pizza; frappé; friggitrici; frullatori; girawurstel/hot dog; piastre; roller-toast; salamandre; spremiagrumi; taglia verdure-mozzarella; taglia wurstel; tostiere; tritaghiaccio; vetrinette. Tutto questo per le produzioni del food, indispensabile per l’aperitivo moderno.