Claudio Raboni, 58 anni, adriese Doc, in cucina è un autodidatta. Tutto quello che ha imparato non è stato frequentando gli istituti alberghieri o chef famosi, ma è avvenuto tra le mura di casa seguendo i consigli della mamma Andromeda, della nonna Maria e della zia Franca che era cuoca in un ristorante a Marina di Ravenna dove da giovane andava durante i mesi estivi. “Curiosando fra i fornelli – dice Claudio – ho appreso i mille segreti del buon cibo. Ho provato e riprovato fino ad ottenere piatti semplici ma gustosi”. Che come chef sta sperimentando a Francoforte, al Grun Baum (Albero Verde) di proprietà dell’imprenditore siciliano Pasquale Manno. “Ho fatto conoscere – dice Claudio Raboni – la cucina semplice, quella legata al pesce fresco del mare Adriatico che non ha bisogno di essere in nessun modo manipolata con salse o intrugli vari”. Dai mercati di Chioggia o di Goro, settimanalmente fa arrivare il buon pescato che poi propone ad una clientela ormai affezionata. Nei mesi freddi: gli antipasti bolliti (capesante, canestrelli, folpetti, seppie, canocchie, tonno, branzino marinato) accompagnati dai primi, tagliolini o gnocchetti (pasta fatta a mano) con vari sughi di pesce e dai risotti e dal fritto misto. D’estate, invece, imperversa la grigliata di crostacei. “Faccio anche duecento coperti, 120 nella sala interna, più ottanta quando viene utilizzata l’estesa terrazza del ristorante”, dice Claudio Raboni che ama coccolare gli ospiti, in attesa del piatto, preparando focaccine con l’impasto della pizza all’italiana. Ultimamente sta riscuotendo successo anche la zuppa di pesce alla chioggiotta o alla livornese. “Un piatto che va forte specialmente fra i giovani di Francoforte – afferma lo chef – in quanto è un’unica pietanza è può essere abbinata sia al vino che alla birra”. L’esperienza tedesca lo sta appagando in tutto i sensi. “Mi sento realizzato professionalmente – aggiunge – ma soprattutto sono orgoglioso di essere italiano e di far conoscere ed apprezzare nell’anno dell’Expo 2015, la nostra cucina legata alla tradizione e ai prodotti di eccellenza”.