La pizza, piatto sacro in Italia perché è buona e ispira tradizione, socialità, condivisione e festa. La pizza è la prima cosa che viene in mente quando si pensa ad una cena tra amici. Si mangia oramai in tutto il mondo, tanto che si stima che se ne consumino circa 5 kg a testa all’anno. La pizza classica è di forma rotonda, di circa 30 cm di diametro, farcita in svariati modi e cotta normalmente nel forno a legna. Questa volta, però, parlerò della pizza in teglia, quella pizza che i ragazzi del convitto dell’Istituto Tecnico Agrario di Fabriano (AN), dove attualmente sono assunto come cuoco, aspettano tutte le settimane con ansia e trepidazione perché per questi ragazzi la pizza è sinonimo di festa. Per la sua preparazione uso la farina n. 2 macinata a pietra che viene ricavata da grano coltivato presso l’azienda agricola dell’istituto agrario.
Ingredienti: kg. 1 farina, 650 g di acqua; 20 g di lievito di birra; 25 g di sale; 50 g di olio e.v.o; 5 g di zucchero.
Per prima cosa bisogna stemperare in una ciotola il lievito con poca acqua e zucchero. Nel frattempo, mettere la farina nell’impastatrice a spirale e far girare per arieggiare la farina, aggiungere poi l’acqua e il lievito. Dopo alcuni minuti, aggiungere il sale e l’olio, impastare quindi per circa 15 minuti. Quando si comincerà a formare la classica “zucca” attorno alla barra spezzatrice l’impasto sarà pronto. Tolto l’impasto dall’impastatrice farlo riposare per almeno una decina di minuti sopra un tavolo, cospargendolo di olio. Formare poi dei filoni di pasta allungati e posizionarli nelle teglie, far lievitare in luogo caldo per circa un’ora, quindi lavorarli con le mani fino a ricoprire tutta la teglia. Far lievitare di nuovo almeno 30 minuti e infine condire a piacere. Infornare a 300°C. La pizza sarà cotta quando i bordi cominciano a caramellarsi, assumendo un bell’aspetto dorato.