Sono trascorsi diversi anni dalla mia prima pizza, ma il ricordo rimane indelebile nella mia memoria emozionale. Erano gli anni ‘60, gli anni del boom economico, iniziavano le fiere campionarie, la comparsa dei primi elettrodomestici e la Fiat 600, la Lambretta, per noi bambini era un mondo tutto da scoprire. Fu proprio una fiera campionaria a farmi scoprire la pizza. Un giorno di inizio estate mamma ci portò in fiera e poi la sera in pizzeria. Per me era la mia prima pizza, una buonissima Margherita, indimenticabile. Gli anni passavano e la pizza, da semplice Margherita ebbe un’evoluzione significativa, diventando pizza gourmet e, pensate un po’, pizza contemporanea. Nei miei tanti viaggi in Campania, ho avuto la fortuna di conoscere i più bravi Maestri della Pizza, uno più straordinario dell’altro: Franco Pepe a Caiazzo, i fratelli Salvo a S. Giorgio a Cremano, Gino Sorbillo a Napoli e tanti altri. Nell’Altopiano dei 7 Comuni ho scoperto un astro nascente della pizza, davvero molto bravo. Si chiama Nicola Benetti. Nella sua pizzeria, “Da Tata”, ad Asiago, Nicola crea delle pizze fuori dal comune, con delle materie prime di eccellenza e con gli impasti a lunga lievitazione. Una meticolosa ricerca di farine di grande qualità per le sue pizze con prosciutto crudo di Nebrodi e prosciutto spagnolo di Mangalica, la pancetta di maiale grigio del Casentino, le burrate pugliesi artigianali, le acciughe del Cantabrico, capperi di Pantelleria, la ‘nduia di Spilinga e tanti prodotti del territorio. Ma il pezzo forte è la pizza asiaghese, a base di formaggio prodotto con il latte di malghe dell’Altopiano della filiera pascolo Grun Alpe Pennar, porcini freschi e salsiccia altopianese. Le pizze di Nicola presentano un impasto a lavorazione particolare, sono soffici, con il bordo alto: le ha battezzate Pizza Mondiale, una vera opera d’arte!