Si può ben dire “correva l’anno” perché nel 2009 a Zator nei pressi di Wadowice, in Polonia, che ha dato i natali San Giovanni Paolo II, al secolo Karol Wojtyla, è nata la ricetta della “Carpa di Zator alla veneziana”. Eccone la storia, perché da questa vicenda è partito il progetto de “La Via di Karol”, l’Itinerario Europeo dei Piccoli Santuari che collega le Comunità Locali che stanno tra la Polonia e Roma. Comunità Locali che conservano testimonianze di fede popolare ma anche patrimoni di prodotti tipici locali e ricette della tradizione, eventualmente anche “contaminate”. Ecco il caso di questa, nata dalla combinazione tra prodotti tipici del Veneto e della regione Malopolska della quale è capoluogo Cracovia. Una città che fu capitale del regno polacco e dove era ed è tradizione consumare, nelle festività natalizie, un pesce tipicamente d’acqua dolce: la carpa, comunemente chiamata la “carpa del re”. Allevata in ampi stagni, risultato dell’escavazione del caolino, pregiatissima argilla per la produzione delle famose maioliche di Cracovia, questi pesci vi proliferano bene ma presentano un problema. Le loro carni bianche e delicate presentano uno sgradevole sapore di melma, derivato proprio dalla natura dei fondali degli stagni in cui vengono allevate. Inconveniente assente in presenza di fondali sabbiosi o ghiaiosi. Per coprire tale problema, questa carpa viene strafritta, affumicata o messa in carpione, modalità che però mortificano il pregio di un prodotto che ha meritato una delle primissime certificazioni DOP della Polonia. Ed è stato così, che, in occasione del Festival della Carpa di Zator che ogni anno si celebra nella regione della Dolina Karpia, ho inventato una ricetta che ha risolto il problema e che anzi ha accentuato il risultato organolettico. Si sfiletta la carpa, le due faccette vengono messe in padella con pochi grammi di Lardo della Saccisica, prima dal lato senza la pelle. Quindi si rigira e vi si aggiunge vino Prosecco DOP (la cui acidulità annulla il retrogusto di fango). Si aggiusta di sale. Vi si posa sopra una sottilissima fettina sempre di Lardo della Saccisica arricchito da pinoli e pepe rosa. E il piatto è fatto! Un successo tutt’oggi in uso.