La Pasticceria in Italia è da sempre parte integrante dell’alimentazione. Fa parte della nostra cultura ed è la protagonista in riti religiosi e culturali. E’ il pretesto per fare festa. La Pasticceria Italiana è la prima protagonista di un’evoluzione che dal Rinascimento ad oggi, trascina con sé secoli di storia, di intrecci di culture, dall’oriente all’occidente. Forte di una cultura dolciaria che fonda le sue radici nella tradizione, nella religione e nel territorio, ancora oggi la Pasticceria è fortemente influente nello sviluppo di nuove abitudini e tendenze alimentari in tutto il mondo. Dal macaron al bignè , dal tiramisù al panettone, consumati da Parigi a Tokyo passando per Rio de Janeiro e Sidney, la pasticceria italiana è l’innegabile protagonista del cambiamento. Negli ultimi vent’anni è sempre stata presente sul podio delle più importanti competizioni internazionali. La pasticceria italiana spazia tra cioccolato e gelato, influenzando fortemente l’evoluzione delle tendenze in termine di gusti e sapori ma anche di consumi in continenti decisamente meno sensibili alla tradizione dolciaria. Nell’ultimo ventennio, quest’arte è stata messa a dura prova. Da una parte, per l’ allontanamento dei giovani da questo “duro lavoro”, dall’altra per una complicazione burocratica del mestiere artigiano in Italia. La Pasticceria è un lavoro artigianale che per i nostri predecessori ha rappresentato un’autentica opportunità di intima e quasi egoista auto-realizzazione. La possibilità di rendere il proprio lavoro una missione per rallegrare i momenti importanti, derubando per alcuni instanti l’attenzione agli ospiti della festa. Oggi la pasticceria italiana subisce le influenze legate a necessità produttive, di razionalità ma anche alimentari / nutrizionali passando per un affinamento di stile grafico. Le necessità alimentari influenzano anche i pasticceri Italiani ad essere maggiormente sensibili all’utilizzo di meno zucchero, meno grassi ma anche di dolci senza farine. La pasticceria del futuro è più attenta alla freschezza della materia prima e all’adeguata conservazione. Il confronto internazionale ci ha permesso di rivalutare l’unicità delle materie prime Made in Italy, molto apprezzate oltre confine, quali le nocciole del Piemonte o Laziali, le noci del Carso o di Sorrento, le mandorle pugliesi e quelle siciliane, i pistacchi di Bronte, le arance, i mandarini, i limoni; gli infiniti olii e formaggi protagonisti di molti dessert si traducono in un’ulteriore possibilità di sviluppi economici per le esportazioni di materie prime e di competenze. “IL PIU’ GRANDE PASTICCERE” è l’opportunità di far conoscere al grande pubblico quanto sia in realtà complessa la preparazione di un “semplice” dolce. Un’arte che insegna la precisione, la razionalità, la creatività, la conoscenza delle materie prime e la loro interazione. Un’ arte che insegna ad essere pazienti, che insegna la necessità di far maturare gli aromi e le consistenze, oltre al rispetto delle materie prime. “IL PIU’ GRANDE PASTICCERE” è l’opportunità di far comprendere al grande pubblico un’arte dove si impara a creare dal nulla, lasciandosi guidare dal proprio umore, dal proprio istinto, dalle proprie emozioni. Un’arte dove si impara a lavorare con gli altri, a fidarsi degli altri; dove si impara a trasferire le proprie conoscenze e a riceverne in cambio altre. Il viaggio itinerante nelle nostre città racchiude in sè un’ulteriore opportunità di scoprire o riscoprire tradizioni quasi dimenticate, o per alcuni totalmente sconosciute, in regioni meravigliose che ci fanno sentire orgogliosi della nostra Italia. La sana competizione tra persone appassionate, che fanno della propria passione una missione, rappresenta uno stimolo unico per creazioni completamente innovative, nuove associazioni di aromi e sapori di gusto raffinato. La competizione seria e umile racchiude in se stessa la chiave di svolta per una crescita contagiosa.