Proseguendo la serie di articoli, riferiti al cambiamento del bar e dell’approccio che il consumatore ha nei suoi confronti, mi preme sottolineare quanto sia importante conoscere alcuni passi del marketing internazionale. Una delle prime regole recita: “Il marketing non è una battaglia di prodotti, è una battaglia di percezioni”. Applicandola al bar, deduciamo che dobbiamo generare appeal e percepire ciò che il cliente desidera. Per capirlo basta guardare la tv, che di soddisfazione del pubblico se ne intende, e vedere quanti programmi e spazi sono dedicati al cibo di qualità e al benessere. Il bar deve avere idee e personalità atte ad essere identificato nel suo comparto. I bar intesi come generici “ovvero all’italiana” sono circa 170.000, quanti di questi sono simili? O addirittura identici? Ecco la prima soluzione del marketing: la diversità, creare nuovi format e avvicinare più consumatori di diverso target, interessati e affascinati a nuovi generi di ristoro e conforto. Alcune proposte sul format scaturiscono dal prodotto prevalente che si desidera vendere. Ad esempio la focacceria, da proporre in modi diversi e in diverse farciture da asporto e da aperitivo, abbinata con verdure salumi e formaggi; un wellness bar, attento all’apporto nutrizionale degli smoothy fatti con frutta, verdure e conditi con latticini, te e spezie; la prosciutteria con degustazione comparata di prosciutti ed abbinamenti ai vini del territorio. Insomma le idee, la personalizzazione e la capacità di saper vendere il meglio al miglior prezzo sono alla base del primo passo per combattere crisi e concorrenza.

Stefano Renzetti