CocoFungo, non soltanto gastronomia

Con la puntuale kermesse da Celeste a Venegazzù, dove ancora una volta si sono incontrati gastronomia, spettacolo e folclore, sono cominciati gli appuntamenti con CocoFungo, la rassegna gastronomica trevigiana, dedicata ai funghi, giunta quest’anno alla trentatreesima edizione. L’Associazione CocoFungo, che ha À liato il successiva CocoRadicchio, è attualmente costituita da sei ristoranti della provincia di Treviso: Alla Torre, Barbesin, Celeste, Gigetto, Miron e Terme, ai quali si è aggiunta dal 2008 l’Osteria Der Katzlmacher di Monaco di Baviera, impegnata nel promuove la cucina italiana in terra tedesca.
Quest’anno CocoFungo si ispira ai colori coinvolgendo i suoi ospiti in un’atmosfera unica e indimenticabile, che farà da piacevole contorno a raffinate proposte enogastronomiche fra tradizione e innovazione, dove il fungo giocherà il ruolo del protagonista, afÀ ancato per la prima volta dai prodotti dei Presìdi Slow Food. I sette ristoranti dell’Associazione hanno scelto ognuno un diverso colore che tingerà decori, mise en place, particolari d’arredo e che sarà l’elemento principe di uno dei piatti del menu. Dopo la classica apertura da Celeste a Venegazzù, serata abbinata ai toni caldi e intensi dell’arancione, CocoFungo proseguirà venerdì 2 ottobre al Ristorante Alla Torre di San Zenone degli Ezzelini, “tinto” di viola per l’occasione e giovedì 8 ottobre da Barbesin di Castelfranco Veneto che circonderà i suoi ospiti della luminosità del giallo. Lunedì 12 ottobre la manifestazione si sposterà in Germania, per l’unica tappa fuori dai confini trevigiani, all’Osteria Der Katzlmacher di Monaco di Baviera, partner della rassegna. A far da contorno alla serata i toni del verde. Si tornerà a Treviso martedì 13 ottobre al Ristorante Miron di Nervesa della Battaglia per sei serate (fino a domenica 18 ottobre) impreziosite dai colori dell’oro, cui seguirà la volta del Ristorante Hotel Terme di Vittorio Veneto, che proporrà venerdì 23 ottobre una serata sui toni del giallo e blu. Concluderà la 33esima edizione di

CocoFungo il Ristorante Gigetto di Miane

con quattro serate: lunedì 26 e poi da mercoledì 28 a venerdì 30 ottobre, riscaldate da un allestimento che giocherà sulle sfumature del rosso. Le sorprese non mancheranno neanche a tavola: ogni ristorante inserirà nel proprio menu della rassegna dei prodotti dei Presìdi Slow Food, ossia quei prodotti buoni, di alta qualità e radicati nella cultura del territorio che SlowFood ha deciso di salvare e tutelare. Ottenuti con tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio, sono prodotti giusti, realizzati in condizioni di lavoro rispettose delle persone, dei loro diritti, della loro cultura, e garantiscono una remunerazione dignitosa. Le serate della rassegna saranno inoltre allietate da un intermezzo artistico, che vedrà protagoniste nei ristoranti diverse forme di spettacolo come musica, danza, cabaret, cinema ecc. Tra gli artisti coinvolti: i ballerini dell’Associazione Culturale Accademia Danza Arte Cultura diretta da Maria Luisa Mariotto, i musicisti Frank Puglie, Fausto Vedova e Marco Zampieri; e ancora Gigi Golfetto e Luigi Barlaro; il duo comico Paolo e Max direttamente da Colorado Café; il tenore Giuseppe Del Duca e il chitarrista

La Storia

CocoFungo, simpatico gioco di parole tra “coco” il nome popolare dell’ovolo (Amanita caesaria) e la contrazione della parola “cuoco”, è nato nel 1976, da un’idea del micologo trevigiano Ferdinando Raris subito accolta da un gruppo di ristoratori (il nome è stato suggerito da Bepi Mazzotti, gastronomo, storico, scrittore e naturalista che aveva molto apprezzato l’iniziativa). Da tempo alcuni di loro esaltavano la cucina tradizionale con l’uso dei funghi spontanei (Agnoletti, Miron…) con CocoFungo si è inteso nobilitare ed esaltare questo prodotto ben noto dalla cucina rurale delle colline e delle Prealpi trevigiane, ponendolo al centro di una serie di serate arricchite da un’attenta promozione e da iniziative culturali. CocoFungo ha così precorso le tante rassegne gastronomiche a tema che si sono diffuse in tutta Italia, costituendo un vero e proprio primato nel panorama del turismo enogastronomico. La rassegna s’è imposta all’attenzione del pubblico nazionale e internazionale grazie ad una precisa e costante attenzione alla qualità e a una capacità di rinnovamento che ha stupito anche i palati più attenti e raffinati: una vera e propria tradizione in continua evoluzione, un appuntamento con il gusto che segnala sempre un maggior numero di adesioni anche Oltralpe.

Carlo Mocci