I “fritolini” su quattro ruote

Variopinti, cromati, super accessoriati, grandi, meno grandi e decisamente piccoli, i food truck si posizionano in piazze, vicino ai mercati, lungo le vie dove campeggiano con scritte vivaci e invitanti profumi che sprigionano le piccole cucine al loro interno. Ci sono quelli delle grandi occasioni, manifestazioni, concerti o mercatini, furgoncini itineranti che propongono pesce, frullati, pizze, sushi freschissimo, grazie ad abbattitori ingegnosamente progettati per cucine più simili ad anguste cambuse, ma ad alta tecnologia. In alcune occasioni si attrezzano di tavoli e sedie, pochi posti, molti avventori. La consumazione del cibo generalmente avviene rigorosamente in piedi poiché si tratta di un pasto veloce anche se non tanto frugale e nemmeno tanto economico. Alcune case automobilistiche da qualche anno propongono versioni sempre più aggiornate di questi camioncini, combinando il design per attirare l’attenzione alle comodità di trasposto e lavorazione dei cibi all’interno. Così si è passati dalle vecchie apecar “trasformate” in cantina a quelle già provviste del necessario, con una pressoché infinita possibilità di accessori, colori, forme di tende, allestimenti. Siamo affezionati alle forme vintage perché i vecchi furgoncini Volkswagen e Citroen sembrano essere i più gettonati per allestimenti da food truck, in effetti si prestano ad essere decorati e colorati nelle maniere più disparate. Un discorso a parte merita la Peugeot che ha lanciato sul mercato un paio di modelli dal design moderno e sofisticato, furgoni che si aprono e le cui porte creano angoli o ambientazioni che snaturano un po’ l’origine del “mangiare veloce” ma invitano più che altro a sedersi e a consumare con calma. Ci sono anche i camioncini che si appostano lungo le strade o in un angolo delle piazze, ad orari precisi, tutti i giorni o comunque a cadenze fisse: spesso hanno davanti una discreta coda di affamati che consumano il pasto con gli amici, con i colleghi durante la pausa pranzo, o alla sera, dopo la palestra per vanificare gli sforzi appena fatti. I più diffusi sono i camioncini che servono il pesce fritto, cotto al momento e servito sia in cartocci, sia in confezioni compostabili e da asporto. Un’evoluzione non tanto lontana dai baracchini dell’antica Roma, dove i lixae, i venditori ambulanti locali, offrivano cibo a poco prezzo lungo le strade caotiche in ogni angolo dell’impero o all’esterno dei teatri, altrettanto affollati, o nelle piazze del mercato. Le proposte variavano dai biscotti alla frutta secca, frattaglie, cibi caldi come arrosti, pollo e cappone e corredati da salse varie; veniva tutto esposto su tavoli di legno montati velocemente sopra cavalletti e coperti da una tenda. Non venivano cucinati al momento, ma conservati in anfore per mantenere la temperatura desiderata.