Secondo alcuni reperti archeologici provenienti dalla Mesopotamia e dall’antico Egitto la coltivazione del farro risale a circa il 7000 A.C. In Italia la sua coltivazione si affermò soprattutto nelle colonie greche della Magna Grecia e della Sicilia nel quarto secolo A.C., diffondendosi rapidamente nell’intera Penisola. Plinio lo chiama “primus antiquis latio cibus” poiché tale cereale costituiva la base della dieta degli antichi Romani. Il farro, destinato al consumo, si presenta in cariossidi intere o spezzate e viene utilizzato per preparare zuppe e minestre con legumi; può essere anche macinato per produrre la farina utilizzata per la panificazione, la pastificazione ed in pasticceria. Il farro è da considerare un prodotto biologico poiché non richiede l’uso di prodotti chimici di sintesi, inoltre viene coltivato in zone marginali di montagna dove l’inquinamento del terreno e dell’aria è inesistente o trascurabile. In cucina si sposa bene anche con la cultura marinara.

Ingredienti per 4 persone: 400 g di farro; 120 g burro; 1 pz di cipolla rossa; q.b. brodo di pesce; 4 pz cicale di mare; 8 pz calamaretti piccoli già puliti; 12 pz lumaconi di mare già sgusciati; 400 g cozze; 8 pz scampetti; 12 pz fasolari; 200 ml vino bianco; 200 g burrata fresca; 300 g peperoni rossi; 300 g peperoni gialli; 1 pz cipolla; q.b. olio extravergine di oliva.

Aprire in padella le cozze (precedentemente pulite e ben lavate) con i fasolari. Sgusciare le cozze e i fasolari, conservare l’acqua di cottura. Cucinare le cicale e gli scampetti in padella con poca acqua, raffreddare e sgusciare accuratamente, conservando sempre l’acqua di cottura. Lavare bene il farro in acqua fredda prima di cominciare la cottura. In un tegame appassire la cipolla tritata con il burro, unire il farro e tostare, bagnare con vino bianco e lasciare evaporare. Cominciare a bagnare con l’acqua che avevamo messa da parte (precedentemente messa a bollire), mettendo fin dall’inizio i lumaconi di mare. Bagnare di volta in volta con un po’ di brodo di pesce. A metà cottura del farro versare cozze, fasolari, cicale, scampetti e calamaretti. Portare a cottura. Mettere il farro in un piatto piano (io amo molto come linea Schonhuber Franchi fine bone Chine Victoria) e finire di decorare con la burrata frullata e purea di peperoni rossi e gialli precedentemente stufati e frullati.