Mais, riso, frumento, orzo, sorgo, miglio, avena, segale. Nel Mondo, secondo i dati della FAO, si producono 2,5 miliardi di tonnellate di cereali, ma i primi tre, da soli, ne valgono quasi 2,2 ed effettivamente sono loro ad esprimere l’immagine stessa del nutrimento per gli essere umani. I cereali sono la principale fonte alimentare per l’uomo ed hanno un ruolo di primo piano anche nell’alimentazione animale. Occupano circa il 50% della superficie seminata del Mondo e sono coltivati in tutti i continenti per la loro capacità di adattamento ai diversi climi, la bassa esigenza di manodopera, la possibilità di elevata meccanizzazione delle colture, la caratteristica di essere consumati direttamente o trasformati, la facilità di conservazione del prodotto secco. Questi prodotti della terra simboleggiano l’esistenza stessa e fino dalla notte dei tempi hanno avuto un ruolo rilevante nei riti e cerimonie religiose. Aztechi, Maya e Incas offrivano mais alle divinità ed il quarto dei diciotto mesi dell’antico calendario azteco è consacrato proprio al mais. La Bibbia considera il pane come dono di Dio e la cristiana Eucarestia ha il suo fondamento nel pane, con il profondo significato di “comunione”. Nel Padrenostro preghiamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. In Asia il riso si identifica con la stessa vita e nell’Indocina una diffusa forma di saluto è “Hai mangiato il tuo riso oggi?”, equivalente al nostro “Come stai?” Cereali dunque, dappertutto, che sia una pagnotta da spezzare, una ciotola con i bastoncini o un sacchetto di popcorn. “Nutrire il pianeta” è il tema di Expo 2015, seguito da “Energia per la vita” e nessuno più di loro, i cereali, lo fa da sempre. Ma ancora oggi quasi un miliardo di esseri umani non ha cibo a sufficienza.