I vini ideali da abbinare con gusto e fantasia

 

Di insalate ne esistono tantissime, tante quante la fantasia umana possa creare. Ognuno ha la sua ricetta che mette in gioco verdure differenti, magari arricchite con frutta secca, agrumi, pasta, pesce, carne e le salse più fantasiose. Allora, che vino scegliere da accompagnare alle insalate? La scelta è molto ampia e soddisfacente. Innanzitutto, è utile far presente che è molto meglio prediligere i vini delicati, leggeri, giovani e profumati. Bianchi, rossi, rosati? Tutti! Usciamo dagli schemi e cerchiamo di legare il tutto con una fantastica immaginazione. Per questo mi ricollego ad un’insalata preparata con le foglie e le radici di una pianta conosciuta ed usata in terra veneta, ovvero, il raperonzolo. Ricorderete, probabilmente, che in una fiaba tale pianta prende le sembianze di un Principe, fatto conoscere dal mondo della Disney a tutti i bambini. Una specie probabilmente conosciuta fin dall’antichità e usata come medicamento. Caratterizzata da fiori violacei a forma di “campanella”, foglie dalla forma allungata e arrotondata e lunghe radici, ha notevoli proprietà diuretiche, antinfiammatorie, digestive ed energizzanti. Le foglie e le radici, uniche parti commestibili, hanno un sapore dolce e decisamente gradevole. Un’ insalata mista, composta da ravanelli, un po’ di frutta secca, rucola, olio extravergine di oliva, limone e pezzetti di mela. Come ogni insalata, questo piatto può liberare la fantasia di chiunque, per cui utilizzate gli ingredienti che più gradite senza troppi problemi. Parlando del Veneto, il primo vino che mi viene in mente è sicuramente il Prosecco superiore di Valdobbiadene o, scendendo verso i laghi, il Lugana. Il primo, magari, proveniente dalla zona centro orientale, dai profumi di pera, mela, mandorla e miele di millefiori e talvolta speziati. Il Lugana, apprezzatissimo bianco italiano che non ha paura di sfidare il tempo, di grande freschezza, dai profumi che variano dai fiori bianchi agli agrumi, alle erbe aromatiche, dalla mela gialla succosa e dolce fino alla frutta secca e al minerale della pietra focaia. Sconfinando, ottimo ad esempio il Vermentino di Sardegna, dal gusto molto gradevole e delicato. Un sapore secco e fresco che ha anche un fondo abbastanza amarognolo. Un altro vino particolarmente adatto è il valdostano Blanc de Morgex et de La Salle. Anche questo vino ha un colore del tutto simile al giallo paglierino e ha un sottofondo di erbe di montagna. Il suo sapore è particolarmente secco e leggermente frizzante. Oltre ad essere molto delicato, si caratterizza per essere anche un po’ acidulo. In determinate annate, poi, si possono cogliere anche profumi molto vicini alla mela e al fieno montano. Difficile poter pensare ad un vino su un’insalata di arance con delle olive nere, finocchi e qualche foglia di menta, un’insalata dal gusto solare, mediterraneo. Il vino in abbinamento sarà un’inzolia della sua stessa terra, la Sicilia, un vino bianco dai riflessi verdognoli, dai sentori floreali di ginestra e camomilla, con aromi di mela e pesca, dalla bilanciata acidità e dalla freschezza persistente. Non sta a me raccontare la ricetta dell’insalata di polpo, ma è un consiglio che voglio dare agli amici del Gruppo dei Folpi (gruppo di Facebook). Un piatto che risulta essere perfetto d’estate, quando fa tanto caldo e si ha voglia di un piatto freddo, ma decisamente ideale anche d’inverno, quando si vuole aprire una cena a base di pesce con un piatto raffinato ed elegante. Il vino perfetto da abbinare è un bianco ligure, magari un Vermentino della zona ovest della Liguria, il Colli di Luni, fresco, leggero e con note floreali perfette per l’insalata di polpo e patate. Ma le possibilità di abbinamento non finiscono qui: un Extra Brut di Verdicchio di Matelica Collestefano, con perlage fine e persistente, morbido e cremoso al palato, sarà perfetto!

Massimo Biagiali