Se penso ai legumi mi vengono in mente le vecchie osterie di una volta dove potevi gustare un piatto di pasta e fagioli o pasta e ceci con un bel bicchiere di vino, dopo aver passato alcune ore con gli amici giocando a carte. Oggi questa pausa viene chiamata ‘Happy Hour’ oppure ‘momento aperitivo’. Chi non si ricorda dei lupini o dei ceci tostati che si sgranocchiavano al cinema, allo stadio o al bar sorseggiando un drink in compagnia? Oggi li trovi solo in alcune feste/sagre di paese. Nonostante l’evoluzione del Food & Beverage, ci sono locali che propongono i piatti della tradizione e a volte nei buffet, al momento dell’aperitivo, possiamo trovare delle mini porzioni “finger food” di pasta e fagioli, una zuppa con ceci o piselli oppure della pasta fredda servita con pomodorini freschi, basilico e taccole, senza dimenticare della fava fresca abbinata con del buon pane casereccio e pecorino. Ma chi la fa da padrone al bar, se pensiamo ai legumi, sono le classiche arachidi, comunemente note come noccioline americane, che in qualsiasi bar vengono offerte con l’aperitivo per la loro semplicità  facilità di servizio. Altro legume utilizzato in varie proposte sono i fagioli che si prestano a molte varianti: oltre alla già citata pasta e fagioli, in insalata con tonno e porri oppure in proposte caraibiche come la fagiolada brasiliana, ottima proposta per creare una serata diversa dal solito, abbinabile ad una Caipirinha. Oggi comunque sono in ascesa altri tipi di legumi al bar, tra questi la soia per l’aumentare delle intolleranze alimentari che hanno favorito di conseguenza nuove tendenze: vegetariani, vegani e bio. In un bar che si rispetti non deve mai mancare il latte di soia per i clienti intolleranti al latte fresco, in modo da poter offrire loro il cappuccino della colazione. Dalla lavorazione della soia si ottengono diversi prodotti. Semi di soia: facilmente reperibili in commercio confezionati, si utilizzano per preparare minestroni, zuppe, per accompagnare la pasta o il riso e come contorno. Latte di soia: si ottiene dai semi ammollati  in acqua, macinati e filtrati per ricavare la bevanda. Olio di soia: tipo di olio più utilizzato al mondo, viene anche impiegato per la produzione di margarine. Farina di soia: si ottiene da ciò che rimane dei semi dopo l’estrazione dell’olio. È utilizzata per la preparazione di prodotti vegetali come hamburger, polpette e cotolette. Tofu: un alimento unico nel suo genere, è un prodotto più digeribile della stessa soia. Un’altra particolarità del tofu è che si produce  ttraverso una tecnica di lavorazione molto simile alla caseificazione. Per essere precisi, “tofu” non è un termine cinese bensì giapponese e significa “carne senza ossa”. Tuttavia, il tofu non ha nulla a che vedere con la carne e nemmeno con il formaggio, con il quale condivide solo l’aspetto, ma assolutamente non il gusto. Dal punto di vista organolettico, è possibile affermare che il tofu sia un alimento unico e difficilmente paragonabile ad altri cibi di derivazione occidentale. Miso: pasta fermentata ottenuta principalmente dalla lavorazione della soia; pur essendo un alimento originario della Cina, fu importato nel XIII° secolo inGiappone, dove in breve tempo si è diffuso radicandosi saldamente nella cultura alimentare di tutte le regioni. Ancora oggi, gli anziani ed i monaci giapponesi suggeriscono di iniziare la giornata con una porzione di riso e miso ed una tazza di sake fatto in casa. Spaghetti di soia: tra i prodotti meno noti in Italia, visto che non è  semplice reperirli nei normali supermercati. In inglese gli spaghetti di soia vengono definiti “noodle”, termine in realtà fuorviante perché viene utilizzato sia per gli spaghetti di soia che per quelli di riso. Ho volutamente lasciato per ultime le lenticchie le quali raggiungono il loro massimo utilizzo per fine anno in occasione del pranzo di Natale e del Capodanno, essendo detto popolare che le lenticchie portano fortuna, e quindi in qualsiasi locale non mancherà un piatto di lenticchie con zampone o cotechino per augurare a tutti un buon 2014. A questo punto non ci rimane che consigliare per l’aperitivo alcunesfiziosità a base di legumi: crostini di pane di segale con mousse di cannellini, crostoni di pane ai cereali con crema di fagioli borlotti o, in alternativa, fave aromatizzate con paprika e delle polpettine di fagioli borlotti con una salsa tartara. Consigliamo un abbinamento con cocktail vintage.

Garibaldi

Ingredienti: 7 cl succo arancio; 3 cl bitter Campari.

Mettere alcuni cubetti di ghiaccio nel bicchiere old-fashioned e versare gli ingredienti. Mescolare ed aggiungere mezza fetta di arancio. Il nome rende omaggio all’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, in quanto il rosso del Bitter ne ricorda la celebre giubba rossa e le arance lo sbarco in Sicilia.

Milano-Torino

Ingredienti: 5 cl di Bitter Campari; 5 cl di Vermouth Carpano.

Mettere alcuni cubetti di ghiaccio nel bicchiere oldfashioned e versare gli ingredienti. Mescolare ed aggiungere mezza fetta di arancio.

Caipirinha

Ingredienti: 6 cl cachaca; 2 cucchiaini zucchero canna bianco; ½ lime.

Versare lo zucchero ed il lime nel bicchiere old-fashioned e pestare con il muddler, aggiungere il ghiaccio e versare la cachaca, mescolare e servire.