Si è fatto da solo, frequentando il ristorante che i nonni Antonio e Stella avevano a Grado. Claudio Facchinetti, trentottenne, friulano Doc, a 16 anni ha iniziato ad affiancare nonna Stella, aiutandola a preparare la pasta ed i sughi. Poi le esperienze al Tivoli di Grado e, come chef Da Ovidio e alla trattoria da Toni, sempre in terra friulana.”Ho iniziato dalla gavetta”, ama ripetere Claudio. Una passione per la ristorazione che nel 2014 lo ha portato in Giamaica dove, nella splendida isola dei Caraibi, si è confrontato con culture gastronomiche diverse. Qui il 90 per cento dei turisti sono americani e canadesi, il rimanente tedeschi e russi (i non molti italiani restano chiusi all’interno dei villaggi turistici), per cui non sempre è stato facile proporre piatti “made in Italy”. Ma con pazienza e tenacia il gradese Claudio Facchinetti c’è riuscito. Da giugno dell’anno scorso è executive-chef del romantico ristorante italiano “Il Giardino”, uno dei cinque, all’interno dello splendido luxury- resort, Half Moon, situato nella baia di Montego Bay, che ha la forma di una mezza luna. Esteso su 160 ettari, le ville che ospitano le camere e le suite, bianche in perfetto stile coloniale, sono immerse nei curatissimi giardini tropicali e hanno vista oceano. Il management dell’Half Moon è tutto italiano: dal direttore generale Sandro Fabris, vicentino, con un passato pure nel mondo Marchioro Catering di Vigonza, dal 1963 propone soluzioni dl ricevimento esclusive per rendere ogni momento ed ogni tipo di evento indimenticabili. Specialista e punto di riferimento per il Veneto, sempre attento alle esigenze del cliente ed in particolare degli sposi, propone in primis qualità della materia prima, professionalità, passione e poi il desiderio di fare la differenza per gli eventi più importanti della vita, come il della ristorazione; al responsabile del Food & Beverage, Giorgio Rusconi di Lario (Como) con esperienze come chef all’enoteca Pinchiori e a Londra dove ha aperto il Caffè Milano. L’aver accettato la responsabilità della cucina del ristorante “Il Giardino” rappresenta per Claudio Facchinetti il coronamento del sogno di una vita. “Finalmente – dice – posso promuovere e diffondere la cultura gastronomica italiana. La mia filosofia è quella di una cucina semplice, come quella di mia nonna, dove i gusti sono tutti percettibili, basata sulla scelta attenta delle materie prime, che farò venire dall’Italia”. Ed ecco che per non smentirsi la prima cosa che ha inserito nel menu del ristorante “Il Giardino” è stata la polenta (mais bianco) fatta alla maniera friulana. In Giamaica il pesce non manca ma occorre perfezionare le tecniche, per cui gli scampi che lo chef Claudio cucina sono alla” buzara”, le patate, che pure non mancano nell’isola caraibica, sono presentate in “tecia”. La pasta, fatta e tirata a mano, viene proposta con pomodorini freschi, basilico e ricotta aromatizzata alla menta. Un piatto che piace molto agli americani e canadesi. Fedele al proprio credo: “la mia cucina non è svendita”, Claudio Facchinetti si è proposto un obiettivo, quello di fare conoscere ed apprezzare i prodotti di nicchia del Bel Paese: dall’olio d’oliva, ai formaggi (grana, mozzarelle, matrimonio. Una scelta delicata, quella del rinfresco, che viene indubbiamente semplificata quando si accorda la propria fiducia ad un catering di alta categoria che ci offre la garanzia di un risultato eccellente. Tortelloni ripieni di ragù sfilacciato di faraona allevata in palude, carciofi della Sibilla al gusto di erbe fresche con salsa di “pevarasse”, cipolla di Tropea e asparagi di mare Tirare una sfoglia sottile e porvi sopra il ragù di faraona (cucinare al forno una faraona con salvia, rosmarino, sale, pepe e coprirla con pancetta fresca; quando cotta disossarla e tagliarla a julienne sottili, impastare la carne con il fondo di cottura, pane grattugiato e una manciata di Parmigiano). Chiudere a forma di grosso tortellino. A parte preparare un sauté erborinati) dalle farine con cui fa il pane in casa, ai vini del Collio e delle migliori cantine italiane. E anche alcuni piatti storici: la jota (zuppa con cavoli cappuccio), la pasta e fagioli, il pasticcio, pasta alla Norma, melanzane alla parmigiana. Cibi che abbiamo assaggiato e molto apprezzato. E i risultati si vedono: di sera, sono molti gli americani che rinunciano al beach barbecue per sedersi ai tavoli esterni del Giardino, preparati con l’eleganza e lo stile italiano, per gustare un buon piatto di pasta, una fetta di polenta con un formaggio alla piastra o, più semplicemente, pane e olio d’oliva.

Info: www.halfmoon.com