E’ nella galleria delle conchiglie, nelle cantine dei tedeschi e sotto alle logge di una location d’eccezione qual è Villa Contarini di Piazzola sul Brenta che è stata ambientata l’XI edizione di Caseus Veneti 2015 che si è svolta il 26 e il 27 settembre scorsi per un weekend all’insegna dei sapori caseari regionali. La numero 11 è stata l’edizione dei grandi numeri che ha visto oltre 380 formaggi contendersi le medaglie a disposizione nelle diverse categorie (formaggi DOP e STG; formaggi tipici e tradizionali; altre categorie) giudicate da 3 commissioni: tecnica, critica e popolare, e oltre 20 mila visitatori. Terenzio Braga dell’Aprolav (Associazione Produttori Latte Veneto) ha affermato che il 70% del latte veneto serve per produrre formaggi DOP e i formaggi tipici presenti al Consorzio, vengono prodotti solo con latte veneto. Il direttore del Consorzio del Grana Padano, Stefano Berni, segnala un trend in crescita (+8%) sull’export, indice dell’appeal che la qualità del Made in Italy rappresenta sul mercato estero come sani portatori d’eccellenza. (8 sono le DOP venete: Grana Padano, Asiago, Casatella trevigiana, Montasio, Monte Veronese, Piave, Provolone Valpadana e Mozzarella STG). Il presidente del Veneto Luca Zaia, rappresenta un’Europa colturalmente divisa tra chi non ha agricoltura e vuole imporsi con OGM e formaggi a latte in polvere e chi, come noi in Veneto, fa agricoltura producendo 130 prodotti tipici che rappresentano la storia del nostro territorio. Consumare prodotti a km0 vuol dire difendere le produzioni ma anche la salute dei consumatori. Il Caseus Veneti 2015, in quanto vincitore assoluto, è stato premiato il 4 ottobre u.s. ad EXPO 2015 dalla Regione Veneto che è stata presente nel salone internazionale dal 2 all’8 ottobre e aveva per claim: il sapore antico dell’innovazione. La provincia che ha fatto incetta di riconoscimenti è stata Treviso (16), seguita da Vicenza (11), Verona (8), Belluno (3) e Padova (1). Tra i volti noti: l’esperto Alberto Marcomini, il giornalista della rubrica del TG5 “Gusto” Gioacchino Bonsignore, in veste di presidente della giuria critica per decretare il miglior formaggio tra le 37 medaglie d’oro e il maestro di bon-ton Toni Sàrcina. La giuria popolare s’è improvvisata “assaggiatore per un giorno” ed ha potuto degustare, tra i vincitori, i migliori casari. Da non dimenticare l’aspetto sociale dell’evento che ha dato la possibilità di acquistare i formaggi in concorso mediante una “forma di solidarietà” in favore della fondazione italiana autismo. Non ci resta che dire… Arrivederci al prossimo Caseus!

a cura di Alessandra Gobbo