Il bag in box deve la sua nascita –  avvenuta nel 1965 in Australia – al produttore vinicolo Thomas Angove che per primo ebbe l’idea di confezionare il proprio vino in sacche, inserite poi in scatole di cartone da porre in vendita; due anni dopo venne aggiunto alla sacca il pratico rubinetto di plastica, grazie all’ingegno di un altro australiano: Charles Malpas. L’utilizzo di questo contenitore per il vino si è diffuso nel nostro continente in anni abbastanza recenti, inizialmente nel mercato nordeuropeo e poi anche in Italia, dove la sua introduzione è stata all’inizio rallentata da due fattori: forza della tradizione dell’uso di bottiglie di vetro; diffidenza legata al fatto che nei primi tempi in questo contenitore venivano venduti per lo più vini di basso livello. Oggi la situazione è molto cambiata perché gli innumerevoli vantaggi che il bag in box offre vengono apprezzati anche dai consumatori esigenti. Per una migliore descrizione di questo prodotto, prenderemo spunto dai preziosi suggerimenti che ci ha fornito un’importante azienda specializzata nel packaging: “Box Marche Spa idee & packaging” con sede in Corinaldo (AN), produttrice anche di bag in box. Si tratta di un sistema di imballaggio che offre elevate capacità comunicative ed ecosostenibilità e che evita l’ossidazione del vino più a lungo rispetto a una bottiglia o a una dama in vetro quando già aperte. In molti Paesi rappresenta già il sistema più usato per il confezionamento e il consumo del vino in formati superiori alla bottiglia da 0,75 o da 1 litro. Il bag in box – abbreviato BIB- traducibile letteralmente come “sacca nella scatola”, è un contenitore composto da un sacchetto costituito da materiale in polietilene (bag) dentro una scatola di cartone (box) con un tappo a dispenser, posto solitamente in basso sulla parte laterale della confezione. La sacca interna è composta da un materiale in poliestere metallizzato con alluminio e polietilene in modo che il vino venga protetto dall’aria, da contaminazioni esterne, da bruschi cambi di temperatura e dalla luce. La scatola è costituita totalmente da cartone riciclato e riciclabile, protegge la sacca da eventuali urti o tagli e consente al prodotto di essere facilmente trasportabile, maneggevole e impilabile. Il rubinetto o valvola serve per l’erogazione del vino ed è predisposto in maniera tale che, una volta uscito, si richiude automaticamente in modo da non fare entrare l’aria esterna che andrebbe a deteriorare o ossidare il prodotto interno. Il rubinetto impedisce al vino di entrare in contatto con l’aria anche dopo l’apertura; infatti, la caratteristica principale del bag in box è che la sacca viene riempita al massimo, per far sì che non rimanga aria al suo interno. Una volta che il liquido esce, il sacchetto si comprime facendo così da “sottovuoto” ed evitando nello spillaggio il contatto con l’aria. Il vino contenuto nel BIB, una volta aperto, si conserva fino a quattro settimane senza che la qualità diminuisca. Quando, invece, la confezione rimane chiusa, il bag in box ha una capacità di conservazione che varia tra i 6 e i 12 mesi. Riassumendo i vantaggi del BIB:

• Protegge il vino da luce, calore, sbalzi termici, iperossidazione, contaminazioni.

• Mantiene inalterate le qualità organolettiche del vino ed elimina i rischi di sentore di tappo.

• È ecosostenibile poiché è realizzato con materiale riciclato e riciclabile (carta), con minori emissioni di CO2 rispetto alla plastica e al vetro, e ha bassi costi di recupero.

• È pratico, facile da trasportare, maneggevole e impilabile.

• Offre ampie possibilità di grafica personalizzabile, poiché ha un’ampia superficie dedicabile alla comunicazione (packaging d’appeal), finalizzabile a una maggiore valorizzazione del prodotto.