La strada provinciale numero 111 (SP111) per i veneti è semplicemente “la Gasparona”, che sono quei venti chilometri tra Thiene a Bassano, nell’alto vicentino. Su quella strada, in due periodi dell’anno, la fanno da padrone altrettanti splendidi prodotti della terra: le ciliege da maggio a luglio e gli asparagi da metà marzo a metà giugno. Per questi ultimi la tradizione popolare è ancora più precisa: “da San Giuseppe (19 marzo) a Sant’Antonio (13 giugno)”, ma le tradizioni, quando sono nate, non potevano immaginare che un giorno ci sarebbe stato l’effetto serra, il buco dell’ozono, le bombe d’acqua, ma si diciamola tutta: “non ci sono più le stagioni di una volta!”. Comunque sia, tra la primavera e l’estate lungo quel tratto di strada è tutto un tripudio di produttori che vendono direttamente le loro deliziose primizie ai viaggiatori in transito. In passato c’erano solo belle tettoie, coperte di graticcio e frasche, bene allestite ai bordi dei campi ed allettanti esposizioni di cassette ricolme. Il chiosco rimaneva, cambiava il prodotto esposto ed era un piacere anche per gli occhi. Ma da qualche anno a questa parte è accaduto qualcosa; sono sempre più numerosi i furgoncini e le station-wagon posteggiate lungo la strada, sulle piazzole asfaltate, lo sportellone aperto che lascia intravvedere cassette impilate una sull’altra e cartelli dall’aspetto ambiguo con la scritta “produzione propria”. Mi sono fermato ed alla mia domanda il supposto “produttore”, con una marcata pronuncia da ex-cortina di ferro, ha risposto qualcosa tipo: “Si, qvesti io produto mio campo qvi vicno, tu compra compra sparago buono prezzo”. Alla mia espressione dubbiosa ha chiamato la sua aiutante: “Svetlana, mostra sparago a signore”. Io ho pensato, con un misto di nostalgia e tristezza, ai vari DOP e IGP e sono ripartito alla ricerca di una tettoia di graticcio e frasche.