Happy hour “ora felice” è un’espressione di marketing anglosassone che indica una fascia oraria nella quale un esercizio pubblico come un ristorante o un bar offrono sconti sulle bevande alcoliche quali la birra, il vino e i cocktail. È una pratica di promozione delle vendite per attirare la clientela nei pub dopo l’uscita dal lavoro con l’offerta di consumazioni a prezzo ridotto per una o due ore nel tardo pomeriggio, coprendo di solito l’intervallo tra le 18 e le 20. Nel maggio del 2005 la British Beer and Pub Association (BBPA), che rappresenta 32.000 pub nel Regno Unito, ha annunciato la rinuncia da parte di tutti i suoi soci all’happy hour e ad altre promozioni analoghe. L’aperitivo è il momento che solitamente precede la cena in cui si servono bevande sia alcoliche che analcoliche. Quella del pre-dinner è un’usanza diffusa in Italia e in tutto il mondo e che stimola l’appetito prima di una cena. L’Happy Hour consiste in un aperitivo rinforzato che precede il pranzo o la cena.
L’aperitivo è il rito più amato dagli italiani, un momento piacevole della giornata da trascorrere in compagnia dopo il lavoro o nel tempo libero. Cosa c’è di meglio che sorseggiare un buon drink davanti a una varietà di stuzzichini e parlare del più e del meno? Estate, autunno, inverno, primavera… è sempre la stagione giusta per prendere un aperitivo! Fuori o dentro ai locali, freme la voglia di socialità nel cuore degli Italiani dove tra uno spritz e l’altro ci si confida, si scherza e spesso ci si innamora! Diventato un fenomeno di costume tutto tricolore, con l’arrivo dell’happy hour dai paesi anglosassoni, l’aperitivo si è modificato sempre più, perdendo a poco a poco le usanze originali. Ripercorriamo insieme la nascita dell’aperitivo e scopriamo le differenze con il fenomeno “happy hour” facendo chiarezza sulle loro diversità. Le prime testimonianze storiche sull’”aperitivo” le troviamo ai tempi di Ippocrate, nel V secolo a.C. in Grecia. Dovete sapere che il padre della medicina, usava curare i pazienti che soffrivano di inappetenza con del vino aromatizzato dal sapore amarognolo. La scienza moderna dimostra infatti come i recettori del gusto amaro controllino l’ormone dell’appetito e stimolino la fame. Ecco spiegata la guarigione dei pazienti dopo aver bevuto il vino! Da qui nasce il termine aperitivus: che apre. La sapeva lunga Ippocrate, ora assume tutto un altro significato l’espressione: “Bevi che ti passa”, non credete? Drink, pre-drink arriviamo nelle piazze ai giorni nostri, nei quali spritz, cocktail e birre fermentano tra la gente, animando il pre-cena nei locali di tutto lo stivale! Innanzitutto, cos’è l’aperitivo? L’aperitivo tradizionale è considerato un propedeutico alla cena da consumare all’interno di un bar, presso un ristorante o a casa prima di sedersi a tavola. Si accompagna una bevanda di grado alcolico blando, a volte anche analcolica, con dei semplici stuzzichini salati, salumi, antipasti o piccole porzioni di formaggi tipici. L’evoluzione di questa tradizione ha portato ad un’innovazione nella preparazione dei drink e cicchetti vari, che sono diventati sempre più ricercati ed elaborati, per veri intenditori! L’aperitivo nasce per stuzzicare l’appetito, per rilassarsi e predisporre le papille gustative ad assaporare la cena e non per sostituirla come accade con l’Happy Hour. Come già anticipato all’inizio, la tradizione dell’”ora felice” deriva dai paesi anglosassoni e indica una fascia oraria nella quale un esercizio pubblico come un bar o un ristorante offre dei prezzi speciali sulle bevande alcoliche. Questa idea di marketing è nata per promuovere il consumo di bevande nel tardo pomeriggio quando i bar si svuotavano, dando la possibilità di partecipare ad un ricco buffet con l’aggiunta di una tariffa extra. Al posto di qualche stuzzichino durante l’happy hour troviamo tramezzini, toast, tartine, piccoli panini, pizzette da cocktail e bruschette. Si possono mangiare anche mini-porzioni di pasta, verdure e tanti finger food, per un aperitivo che diventa il sostituto della cena a tutti gli effetti!
SPRITZ VENEZIANO SELECT

Unicità, originalità, gusto: in nessun’altra città al mondo questi concetti hanno un valore particolare come a Venezia. Non è un caso che Select sia nato proprio qui, nel sestiere di Castello, cuore storico della città. È il 1920 e Venezia è nel pieno fermento del primo dopoguerra. I giovani fratelli Pilla, con la loro distilleria e grazie alla grande esperienza nell’arte liquoristica, sanno cogliere quel momento. In quegli anni si diffonde il rito dell’aperitivo e Select ne diventa ben presto il protagonista. Come era uso per gli aperitivi, veniva bevuto prevalentemente liscio, con l’aggiunta di soda o seltz, ma anche miscelato in numerosi cocktail. Già verso la metà degli anni Sessanta inizia a diffondersi a Venezia una nuova moda che esploderà, poi, a partire dagli anni Settanta quando si afferma lo Spritz veneziano nella versione che conosciamo oggi. A vino bianco e acqua frizzante si aggiunge un terzo ingrediente: il Select. È trascorso quasi un secolo da allora, ma ancora oggi Select è riconosciuto come una delle vere icone dell’aperitivo veneziano, proposto dai locali storici in Laguna e dai bartender che amano sperimentare.

Select spritz: la ricetta originale
7,5 cl di prosecco; 5 cl di Select; 2,5 cl di soda o seltz; 1 oliva verde.
AMERICANO

L’Americano entrò nelle codificazioni IBA solo nel 1987 ma, in realtà, è un cocktail che si diffuse in Italia negli anni ‘30 perché imposto dal regime fascista. I suoi ingredienti sono il vermut, che è torinese, e il bitter, di origine milanese. L’appellativo “Americano” nacque solo quando Primo Carnera divenne campione mondiale dei pesi massimi al Madison Square Garden di New York. Quando Carnera tornò in Italia col titolo, fu accolto con questo italianissimo cocktail che, per l’occasione, fu denominato “Americano”. Il suo sapore è leggermente amarognolo con una leggera nota agrumata ed è perfetto da abbinare a piatti veloci, la sua gradazione alcolica è di circa 16°C. La storia dell’Americano ha origine nella seconda metà del 1800 all’interno del bar di Gaspare Campari a Milano. Negli anni il cocktail acquisisce notorietà grazie ad alcuni omaggi da parte del mondo del cinema, tra questi James Bond il cui cocktail preferito era, per l’appunto, l’Americano.

Ingredienti: 3 cl bitter campari; 3 cl vermouth rosso; 1 fetta arancio bicchiere old-fashioned; ghiaccio; soda/seltz a riempire.