Due proposte ricche di gusto

“Nus e pan mangià da can, pan e nus mangià da spus” (noci e pane mangiare da cane, pane e noci magiare da sposi): così recita un vecchio detto del mio paese. Le noci, come tutta la frutta secca, hanno molteplici proprietà e sono da considerare indispensabili per i benefici che apportano alla nostra salute e bellezza. Si dice che mangiando tre noci al giorno si riesce a tenere sotto controllo il livello del colesterolo, mantenere bassa la pressione del sangue e diminuire i rischi di malattie cardiache. E allora, ecco a voi due gustose ricette a base di noci:

Crema di noci
(ricetta di Bianca Rosa Gremmo Zumaglini)

La tradizione vuole che il 24 giugno, festa di S. Giovanni, si raccolgano 30 noci verdi. Una volta sbucciate, metterle in un vaso di vetro, coprirle con un litro di grappa, unire 6 coccole di pimento e un anice stellato. Chiudere il vaso e tenerlo in un luogo fresco e buio per 40 giorni e poi filtrare. Portare a ebollizione per 10 minuti ¾ di acqua, 2 bucce di arancia, una di limone e 400 g di zucchero vanigliato. Spegnere il fuoco e lasciar raffreddare. Una volta freddo, incorporare al filtrato, mescolare bene il tutto, versare in piccole bottiglie e chiuderle ermeticamente. Ottima sui gelati e sulle macedonie di frutta, un cucchiaio di questa crema, incorporata con la pastella per le frittelle di mele, le darà un gusto piacevolissimo.

Filetto di capriolo (o altro tipo di carne) con panatura di noci

Ingredienti: filetto di 180/200 g a persona; un rametto di rosmarino e spicchio di aglio; 60 g di noci tritate; 20/30 g di pane grattato; olio di oliva extravergine; un bicchiere di vino rosso Barbaresco (o altro vino corposo); sale e pepe q.b. Unire le noci al pan grattato e impanare i filetti. Cuocerli in padella con olio, rosmarino e uno spicchio di aglio. Aggiustare di sale e pepe. Una volta cotti (la cottura è a piacere), bagnare con il vino, irrorare i filetti e lasciar evaporare. Servire su uno zoccolo di purea di patate.

Vino consigliato: lo stesso con cui avete bagnato i filetti.

di Valerio Beltrami