Una nuova brillante edizione sotto il segno del talento, del buon gusto e dell’integrazione

Ventennale da record per la festa gastronomica più colorata d’Italia dedicata al cous cous, piatto povero nato tra le dune dei deserti del Maghreb, e alle sue gustose reinterpretazioni da parte di chef nazionali ed internazionali. Un programma di dieci giorni ricchi di eventi culturali, musicali e gastronomici, oltre 40 cooking show con i maggiori protagonisti della cucina italiana e 250 mila visitatori. Nell’occasione anche Zafferano magazine era presente – insieme a Sirman Spa, in qualità di sponsor tecnico della manifestazione – per testare il buon gusto dei piatti in concorso. In particolare, il nostro Ferruccio Ruzzante, direttore artistico della rivista, ha fatto parte della giuria del “Campionato italiano di Cous Cous” e, in tal ruolo, ha avuto l’onore di assaporare piatti straordinari, come quello del vincitore di questa edizione, lo chef messinese Paolo Romeo. Con il suo “Viaggio in Sicilia” – a base di paté di pomodori secchi, gambero rosso di Mazara, mozzarella di bufala ragusana, brodo di cernia e gelato allo zenzero – Romeo ha sbaragliato degni avversari di grande talento culinario come Cristiano Bonolo di Milano, Fabrizio Cosso di origini sarde e ora in trasferta a Parigi, Rita del Castillo di Palermo, Elio Genualdo di Napoli e Marco Volpin di Padova. Quest’ultimo, in particolare, chef e patron del ristorante “Le tentazioni” a Villatora di Saonara (Pd), si è meritato una speciale menzione della giuria tecnica che gli ha consentito di partecipare al “Campionato del mondo di cous cous”, in forze alla squadra italiana. A vincere il Campionato del Mondo, confrontandosi con 9 Paesi differenti, è stata l’Angola con un cous cous con muamba di denden e gamberi rossi di Mazara, filetto di triglia grigliata, spolverata con gamberetti secchi e bruchi tostati, realizzato dagli chef Helt Araùjo e Ricardo Braga. ”Un piatto – come ha motivato la giuria tecnica presieduta da Joe Bastianich – che fonde, in equilibrio perfetto, elementi della cucina nativa fra i quali vermi secchi e la spina di triglia, con elementi della cucina giapponese amalgamandoli al meglio e dimostrando elevate capacità tecniche”. Anche l’Italia, piazzandosi nella terna dei finalisti, ha avuto le sue soddisfazioni, così come la Tunisia che ha ricevuto il premio della giuria popolare per il suo “Mosaico di Cartagine” a base di gamberetti, cernia, melanzana e barbabietole, e il Senegal che ha vinto il premio per l’originalità della ricetta. A salire sul palco anche lo chef ragusano Joseph Micieli, del ristorante Scjabica di Punta Secca, che ha vinto il campionato di chef under 30, “Metti una gara a cena”, patrocinato da Electrolux Professional per la valorizzazione dei giovani talenti della cucina italiana. A vincere ogni sfida, ancora una volta, è stato il giusto mix di talento, buon gusto e solidarietà, che è poi il segreto del successo di questo evento che migliora di anno in anno, conquistando sempre più un posto di primo piano nello scenario delle più prestigiose manifestazioni internazionali.