Con la grande famiglia Sirman

In un primo fine settimana di maggio previsto piovoso, ma rivelatosi magnifico, Sirman ci ha accolto a braccia aperte. Con la scrupolosa precisione e la dedita attenzione che contraddistingue tutta la grande famiglia di questo marchio, siamo stati accolti all’interno dell’azienda, Innovativa e all’avanguardia, fiore all’occhiello del Made in Italy per il settore del food e della ristorazione. Abbiamo percorso gli stabilimenti dell’azienda, a partire dalla nuovissima sala conferenze, gli uffici di progettazione, passando poi a conoscere Mario, l’innovativo robot che organizza e smista i pezzi di assemblaggio e i ricambi, il settore produttivo delle affettatrici, la nuova e super tecnologica tagliatrice punzonatrice laser, la lucidatura, fino ad arrivare al magazzino delle partenze. Un’organizzazione attenta e capillare per ogni reparto dell’azienda. La visita si è poi conclusa presso gli stabilimenti distaccati per vedere le macchine sottovuoto e i softcooker per finire con piastre e forni pizza. La cosa che sorprende di Sirman è l’armonia con la quale vengono gestiti i processi produttivi, si nota subito un incredibile abbraccio tra i freddi e razionali robot e la cura artigianale dei martelletti in plastica per la rifinitura delle affettatrici. Uno scorcio che ci rimarrà in mente è l’incredibile panorama di affettatrici disposte con geometrica precisione così tante da creare un effetto ottico unico nel suo genere. Tutti questi reparti e tutti questi prodotti non riuscirebbero a coesistere sotto lo stesso tetto senza una ramificazione capillare: se ai reparti produttivi non manca mai una vite è grazie all’invisibile supporto informatico che è costretto a parlare lingue diverse per reparti diversi e a volare da stabilimento a stabilimento collegando tutti i gestionali, tutti i magazzini e ottimizzando i processi. I non addetti ai lavori non riusciranno mai a percepire che difficoltà Sirman deve superare per armonizzare tutto questo. Ed è un piacere sentire Luca Marzaro parlare con trasporto di tutte le ottimizzazioni raggiunte nel corso degli anni e di come è riuscito ad affrontare una nuova sfida ogni giorno. Seguirlo poi lungo ogni angolo dell’azienda che conosce come le sue tasche ci fa percepire molto bene la presenza di questa azienda all’interno del proprio territorio produttivo, una città/ azienda industriale che non nasconde il proprio lato umano. La giornata era già trascorsa benissimo, con una curiosità dietro all’altra, una scoperta continua sotto la guida attenta di Luca, ma la ciliegina sulla torta è arrivata con la visita al gioiello di Piazzola, Villa Contarini. Imponente e magnifica fin dal primo sguardo, è stato meraviglioso perdersi nel susseguirsi di stanze una più bella dell’altra! Immancabile l’aperitivo proprio nella piazza della Villa. C’è stato anche il tempo di un veloce tuffo nell’area relax dell’hotel Venezia Terme prima della cena. La nostra visita è proseguita l’indomani mattina solcando le acque del Brenta per visitare le meravigliose ville che si sono aperte ai nostri occhi esattamente come apparivano al visitatore negli anni di massimo splendore. La maestosa Villa Pisani, regina delle ville venete, nelle cui stanze sono stati ospitati re e imperatori. Saremmo potuti restare un giorno interno ad ammirare le illusioni ottiche degli affreschi e a visitare i suoi giardini, in una parola, bellissima. Abbiamo proseguito lungo il Brenta alla volta dei mulini di Dolo, dove ci attendeva la pala del mulino nuova di zecca e un indimenticabile aperitivo seguito, dopo un breve tratto di navigazione, da un pranzo memorabile a base di pesce. A stomaco pieno e con un aiutino di grappa, siamo giunti alla Barchessa Valmarana, ciò che resta di un complesso assai più ampio, trasformata da rimessa di barche e granaio a villa, accuratamente affrescata, lascia soltanto minimamente immaginare lo splendore del complesso nella sua interezza. Ultima, ma non per importanza, la Malcontenta. Progettata con sapienza da Andrea Palladio riesce a trasmettere l’eleganza architettonica unica del suo genere. Il dottor Casetta è stato il mentore dell’intera giornata, ha saputo elargire informazioni architettoniche, nozioni morfologiche e geologiche del territorio e sul corso del fiume Brenta, ma anche curiosità, leggende, indiscrezioni e sviluppi storico-culturali. Divertente e preparatissimo, lo ringraziamo per averci accompagnati! Lungo il percorso abbiamo anche potuto vedere in azione il sistema di ponti mobili e di chiuse idrauliche che hanno reso navigabile il Brenta. Una giornata incantevole, scandita naturalmente da ottimo Prosecco! La domenica è stata interamente dedicata a Padova. La cappella degli Scrovegni e i capolavori di Giotto ci hanno fatto iniziare la giornata nel migliore dei modi. Abbiamo poi visitato le sale dello storico caffè Pedrocchi e non potevamo non assaggiare l’omonimo caffè, siamo passati poi alla visita del Battistero del Duomo, che ci ha letteralmente incantati. La mattinata si è conclusa con un altro pranzo magnifico all’Antico Brolo. Ci siamo poi fermati ad ammirare l’antico orologio di Piazza dei Signori per raggiungere il Palazzo della Ragione, sede della giustizia padovana, dove nessuno può resistere nell’immedesimarsi con i ruoli attributi al proprio segno zodiacale! Un fine settimana inteso e ricco di stimoli. Quando il Sig Marzaro ci ha affidato il compito di scrivere questo articolo abbiamo accettato sorridendo, ci siamo ben presto resi conto che non sarebbe stato affatto facile raccontare questi tre giorni senza tralasciare niente e nessuno: salutiamo tutti i colleghi e amici con i quali abbiamo condiviso tavole imbandite, brindisi e molte chiacchiere. Grazie ancora alla grande famiglia Sirman. Questi tre giorni ci hanno fatto scoprire una bellezza a 360 gradi, sotto ogni punto di vista. Il Sig Marzaro è indubbiamente l’anima dell’azienda. In ogni suo gesto traspare l’amore per quello che è riuscito a realizzare, attento ad ogni minimo dettaglio, riconoscente verso il proprio territorio che conosce benissimo e che ama, un uomo fiero della propria famiglia.

di Aurora Ciolfi e Simone Paoli