Al Parco Treves de’ Bonfili di Padova

Piace pensare che la collinetta su cui sorge il tempietto di Parco Treves de’ Bonfili a Padova, progettato da Giuseppe Jappelli, sia stata realizzata anche per ospitare una ghiacciaia. Infatti la tecnica del sottovuoto non esisteva, nell’Ottocento, se non in qualche laboratorio chimico, e le ghiacciaie erano anche buoni “frigoriferi” e ottimi locali adatti a conservare il ghiaccio, tra le altre cose per farne gustosi sorbetti. Questi venivano serviti alle accaldate signore che sostavano nel tempietto: il foro al centro serviva proprio per trarre la gustosa bevanda preparata direttamente nella ghiacciaia dalla servitù, e gustarla. Ma il Parco Treves non è soltanto questo. È anche un tesoro di simboli massonici di cui pure il tempietto fa parte. Esso concludeva infatti il percorso iniziatico degli adepti. Non a caso è elevato, a simboleggiare il tendere verso l’altezza della Conoscenza. Anche un altro importante elemento del parco è di origine massonica. Si tratta del piccolo padiglione che custodiva l’”Idroforo”, macchina idraulica realizzata per irrigare il parco. Cosa significa la frase latina che appena si intravede sopra la scritta “Fraternae concordiae” e che dice “Procul o procul este profani”? Qual è il suo senso massonico? Non resta che conoscerlo visitando il Parco Treves de’ Bonfili con me!