Gli insaccati prodotti nel territorio italiano sono numerosi e variegati. Il Veneto ha sempre vantato una tradizione antica e radicata nella produzione dei salumi. Gli insaccati hanno contribuito, inoltre, a rendere famosa la cucina italiana; non per niente, nei ristoranti, nella lista delle vivande la prima voce che si legge è: “Affettati Misti all’Italiana”. I maîtres d’hotel , in sala da pranzo, si sono sempre adoperati per creare uno spazio adeguato sul buffet per mettere in evidenza, su un tagliere di legno, le varie specialità di salumi locali, ottenendo così il “coup d’oeil” che attirasse l’attenzione del cliente, il quale, spesso e volentieri, iniziava il pranzo proprio con questi. Una volta in campagna si viveva con i prodotti del maiale. I più usati: salame, musetto e ossocollo. Passeggiando in bicicletta, se si scorgeva una frasca esposta all’inizio di una carreggiata che portava in casa di un contadino, si sapeva di poterne trovare in vendita, ma prima ci si sedeva ad un tavolo dove c’era sempre un boccale di vino rosso. Anche nelle osterie, al banco, i carrettieri di passaggio potevano sempre trovare delle fette di musetto freddo, che mangiavano con una buona grattugiata di cren sopra, e poi bevevano la classica ombretta. Quando si ammazzava il maiale, nelle contrade, si passava parola – ”I gà copà el porsèo” – ed era una festa per tutti! Ma prima di arrivare a questa decisione “definitiva” per il maiale, si faceva la stima in famiglia del peso che poteva avere; a volte lo si faceva stimare anche dai vicini; quello delle famiglie numerose arrivava a un quintale e ottanta… C’era anche chi ne ingrassava più di uno: erano i “massariotti” (i benestanti). Molti sono i ricordi che sono affiorati scrivendo questo articolo e penso che chi ha la mia età possa capire. Di quei tempi varrebbe la pena tramandare l’insegnamento di apprezzare il cibo e non sprecare nulla.

Alla lampada: spaghetti speziati alla vodka

Ingredienti per 2 persone: 150 g di spaghetti; un cucchiaio di scalogno tritato; un cucchiaio di peperoni verdi, rossi e gialli tagliati a cubetti; un cucchiaio di salame stagionato tagliato a piccoli rettangoli; olio, burro, sale e pepe; un cucchiaio di salsa di pomodoro; un bicchierino di vodka; gocce di vino bianco; formaggio grana; per la decorazione del piatto, un cucchiaio di sedano bianco e verde tagliato a julienne con pistacchi.

Mettete in padella una noce di burro e un po’ d’olio; fate soffriggere il salame, lo scalogno, i peperoni gialli, rossi e verdi e poi “flambate” con la vodka; aggiungete il vino bianco e la salsa di pomodoro fresco; salate e pepate; scaldate; mettete in padella gli spaghetti già cotti al dente in cucina; cospargete sopra il Parmigiano secondo il desiderio del cliente e amalgamate bene il tutto; servite su piatti a carne; decorate i piatti con pistacchi e julienne di sedano bianco e verde.