Parlando di piatto unico generalmente si considera una ricetta che unisce primo e secondo e sufficientemente ricca da soddisfare ogni palato. Sarà complice l’estate, sarà che una delle mie città preferite è Napoli “‘o paese d’ ‘o sole, ‘o paese d’ ‘o mare”, l’argomento mi ha ricordato i tradizionali piatti campani, abbondanti e gustosi, spesso prelibatezze gastronomiche, come il sartù di riso. Prodotto della gastronomia campana, nella ricetta originale composto di molteplici ingredienti tra cui riso, carni varie, uova, formaggi, piselli, funghi, passata di pomodoro, è riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, su proposta della Regione Campania, quale “PAT – Prodotto Agroalimentare Tradizionale”. Forse non tutti sanno che ad oggi in Italia sono presenti oltre cinquemila prodotti PAT e la Campania è la regione che ne detiene il maggior numero, con oltre cinquecento specialità registrate. A partire dal 1998 il Ministero delle Politiche Agricole ha istituito un elenco, aggiornato e pubblicato costantemente, di prodotti di nicchia, con produzioni limitate in termini quantitativi e relativi ad aree territoriali molto ristrette che, per essere identificati quali “Prodotti Agroalimentari Tradizionali-PAT”, devono essere “ottenuti con metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidati nel tempo, omogenei per tutto il territorio interessato, lavorati secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni”.
La suddivisione dei PAT si ha innanzitutto per Regioni e, all’interno di ogni Regione, per settori comprensivi delle seguenti categorie di prodotti: Bevande analcoliche, distillati e liquori; Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione; Formaggi; Grassi (burro, margarina, oli); Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati; Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria; Prodotti della gastronomia; Preparazioni di pesci, molluschi e crostacei e tecniche particolari di allevamento degli stessi; Prodotti di origine animale (miele, prodotti lattiero caseari di vario tipo escluso il burro). Curioso il nome di questo prodotto gastronomico, derivante da un’espressione di origine francese. Si narra che, una volta assaggiato da Ferdinando di Borbone, questo prelibato e ricco piatto fu talmente gradito da diffondersi così tanto da entrare successivamente a far parte della tradizione culinaria campana, nelle versioni rossa, tradizionale, e bianca.