“Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all’asciutto sotto le sue squame,
vicini a lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi,
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l’origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell’orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,
orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno,
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i
generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l’osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe, con un
cavolo e una bottiglia di aceto finchè,
entrando in cucina lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si
chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la
pacifica pasta
del suo cuore verde”.

Pablo Neruda- Ode al carciofo

Capitolo 1 – Il carciofo

Introduzione dovuta per un grande prodotto dell’orto che accompagna la tavola sin dai tempi degli Antichi Romani. Stessa cosa potremmo dire per il vino, le cui tracce sembrano trovarsi, da studi recenti, addirittura nel neolitico! Due grandi protagonisti oggi, a casa e al ristorante, peccato che tra loro non corra buon sangue però…Eh già perché tra i più grandi nemici del vino, oltre che il limone, l’aceto,la frutta e i gelati, c’è proprio il nostro benamato carciofo dal tenero cuore verde! Molti vegetali creano sgradevoli equilibri con il vino, i carciofi sono forse i peggiori per la loro forte presenza di tannino, donando un “gradevolissimo” sapore di metallo a tutti i vini. Possiamo quindi affermare che tra vino e carciofo non può esserci un matrimonio, ma solamente una convivenza forzata, come una coppia che coabita da sempre, tra i quali però il dialogo non esiste.

Capitolo 2 – La mediazione

Sarà forse la mia indole riappacificatrice, che cerca sempre una mediazione e quasi mai una spaccatura definitiva, o forse la grande forza del vino a dialogare con il cibo, ma sento di non togliere tutte le chance al carciofo. Quando sono cotti diminuiscono la loro influenza negativa, senza perderla ovviamente, ma in una preparazione come un flan o un primo piatto, dà al vino buone speranze.

Capitolo 3 – Il vino

Il vino che voglio oggi presentare è un prodotto del sud, Etna per la precisione. Anna Martens, giovane enologa australiana, dopo aver lavorato anni per Ornellaia e Passopisciaro, decide di produrre il suo vino nei dintorni di Solicchiata. Da una piccola vigna di oltre 90 anni viene prodotto il “ vino di Anna”.Il risultato è impressionante! Siamo di fronte ad un Nerello Mascalese 100% che, degustato a bottiglie coperte (senza sapere cosa stiamo bevendo), può passare per un grande Sirah del sud della Borgogna! Fatto completamente in biodinamica, ha un colore rubino tendente al granato, all’olfatto susina matura, ciliegia su tutto, pepe, rabarbaro e cannella si susseguono. A bottiglia aperta, il vino cambia continuamente e mostra un dinamismo eccellente. Frutto centralissimo, tannino elegante e ben dosato, corrispondenza gusto-olfattiva perfetta. Dopo la deglutizione il vino ha un finale lunghissimo, in cui torna la sensazione di ciliegia che non abbandona mai il palato, equilibrio e pulizia magistrali, ed una bevibilità incredibile!
“Ode al carciofo” ma anche “Ode al Vino Anna”!!

Giovanni Di Stanislao