Come dar torto a Catullo, poeta lirico latino vissuto nel VI sec a.C. veronese di nascita e romano d’adozione, quando nei suoi versi celebra Sirmione come “gemma di tutte le penisole e isole, tutte quelle che nei limpidi laghi e nel vasto mare sostiene l’uno e l’altro Nettuno”. Un luogo suggestivo e ricco d’arte e storia, considerato che all’estremità della penisola di Sirmione, in una splendida posizione panoramica, si trovano i resti della villa romana che proprio dal poeta prende il nome di “Grotte di Catullo”, l’esempio più grandioso di edificio privato di carattere signorile di tutta l’Italia settentrionale. Un’architettura che “prese al laccio” anche il giovane Andrea Palladio quando, nel 1500, visitò la villa e ne trasse ispirazione per le sue memorabili creazioni. E poi, naturalmente, il romantico paese di Sirmione nel quale batte un cuore medievale, lo splendido castello scaligero bagnato su tutti i lati dalle acque del lago di Garda. Proprio a due passi dal castello, entro le mura cittadine, trova collocazione l’antica trattoria “La Speranzina”, l’angolo ideale dove proseguire in punta di forchetta la straordinaria esperienza dei sensi stimolati da “cotanta bellezza”. Ad attrarre l’attenzione, appena varcata la soglia, la splendida terrazza che affaccia direttamente sul lago: una vista mozzafiato che, di giorno come di notte, predispone l’ospite ad un’avventura gustativa ricca di emozioni. La brezza che muove le tende, i colori avorio e madreperla dei complementi, il bianco del tovagliato che giocano con i riflessi di luce e d’acqua, quel tocco in stile provenzale che crea un’atmosfera sognante, così come la presenza di carillon, cavallucci a dondolo e altri oggetti vintage che richiamano la semplicità della vita domestica, fanno il resto. E il resto, in questo magico spazio sospeso nel tempo, è fatto di particolari indimenticabili che si colgono muovendo lo sguardo verso gli interni, arredati con raffinata eleganza, e verso il verdeggiante giardino che sposa brillantemente l’azzurro intenso del lago. Tra interno ed esterno muovono passi leggeri Stefano e Kristina Giordani, i proprietari di questo paradiso in terra, che, insieme allo chef Roberto Mazzola e a collaboratori validissimi, orchestrano una vera e propria sinfonia di sapori, portando in tavola una raffinata cucina di ricerca, realizzata con materie prime di altissima qualità, provenienti da ogni parte del mondo, tecniche moderne che preservano sapori e profumi donati dalla natura, nonché buon gusto in punta di dita. E’ l’amore per il bello che ha spinto la famiglia Giordani a intraprendere questa avventura trasformando quella che un tempo era una casa privata in un tempio di sapori che apre le porte a tutti coloro che sanno apprezzare la differenza tra un pranzo tradizionale ed un’esperienza gourmand che coinvolge tutti i sensi, giocando sui sottili equilibri tra scenario naturale e gastronomico, attenzione ai dettagli nella composizione del piatto e cura dei particolari d’arredo, tecnologie innovative e sapori d’altri tempi, suoni ovattati e vitale respiro della natura. E allora dopo aver provato l’eccellenza di questo luogo, ci viene da pensare che se Catullo avesse avuto l’opportunità di accomodarsi al desco delle delizie dell’antica trattoria “La Speranzina”, probabilmente, percependo l’intensa emozione e l’energia positiva che nasce dall’incontro tra cucina paradisiaca, scenari da mille e una notte e servizio impeccabile, avrebbe composto di getto una lirica per rendere onore a quello che potremmo definire “un incanto dell’anima”.