Il limone è da sempre considerato difficile da accostare al vino perché tende a rafforzare la sensazione di acidità. Esso è molto interessante da abbinare solo quando esalta l’spetto aromatico di un piatto; è decisamente sconsigliato quindi metterlo su carni, pesci, antipasti o fritti perché in questi casi altera negativamente le caratteristiche di qualsiasi vino. Dopo questa breve premessa, passo a focalizzare l’attenzione sulla mia città affacciata sul mare: Senigallia. Consiglio senz’altro almeno una visita alla piazza del Duca, sulla quale si affacciano splendidi palazzi (quello “del Duca” e quello Baviera) e la Rocca Roveresca; con pochi passi si raggiunge il Foro Annonario detto dai senigalliesi “piazza delle erbe” perché tutti i giorni vi si tiene il mercato ortofrutticolo; lo splendido lungomare poco distante è segnato dalla presenza della celebre Rotonda, inaugurata nel 1933 e ormai diventata il simbolo della città. In centro, poco lontano dal teatro la Fenice, c’è l’Osteria del teatro, un locale che ha fatto della valorizzazione della cucina familiare e genuina il principale obiettivo delle sue preparazioni. Marco e Caterina ci accolgono in quest’osteria dagli arredi semplici ed essenziali, con il pavimento in cotto e le travi in legno, dove poter gustare un bicchiere di vino, uno spuntino o una cena preparata da Eugenio e Luigi. Già ad una prima occhiata all’ambiente, ci si accorge subito che il vino è un elemento molto importante del locale, visto che vi fa bella mostra di sé un bancone pieno di bottiglie, anche decisamente prestigiose, pronte per la mescita. Alle pareti sono in mostra creazioni di artisti emergenti e tanti libri sono collocati sui davanzali delle due finestre e su scaffali. L’arredamento è quindi funzionale alla creazione di un’atmosfera d’incontro in cui giovani e meno giovani, artisti ed intellettuali possono intrecciare i loro discorsi tra un bicchiere e l’altro, per la gioia del palato e della mente. Ovviamente, la proposta enologica è concentrata prevalentemente sul territorio, ma non manca l’attenzione ad altre produzioni italiane. La carta è ricchissima di formaggi (dei quali Marco sceglie con cura le varie stagionature) provenienti sia dal territorio marchigiano sia da alpeggi piemontesi, lombardi, valdostani e trentini; sono inoltre presenti pecorini toscani, vaccini francesi a pasta molle e dura e un’ampia selezione di formaggi erborinati. Nel menu, la parte riguardante i formaggi è rappresentata da una carta geografica che ne illustra la provenienza. Non a caso, evidentemente, la guida “Osterie d’Italia” edita da Slow Food definisce quello dell’Osteria del Teatro il miglior carrello dei formaggi della regione. Oltre ai formaggi, sono presenti tanti salumi valdostani e trentini, ma su tutti spiccano i salumi di Passamonti (un norcino di eccellenza che opera a Monte Vidon Combatte, non lontano da Ascoli), qui rappresentato dal prosciutto, dalla coppa di testa e dal “mitico” ciauscolo, prodotti che vengono serviti abbinati ad una piada preparata secondo la tradizione della Romagna, luogo di nascita dell’oste Marco. Illustrati con competenza in sala da Moira, i primi e i secondi, sempre gustosi ed appetitosi, variano giornalmente, ma vi sono in ogni caso presenti i prodotti del nostro territorio come ceci, fagioli, cicerchia, e le primizie, attento com’è il locale alla stagionalità; i dolci, poi, sono semplicemente deliziosi.