Le parole di una poesia, per introdurci all’argomento, mi sembrano le più appropriate dato che oggi è di passione che parliamo, la passione per i prodotti che la natura da sempre ci regala e la passione degli uomini che all’armonia tra loro sempre meno oggi purtroppo ci conduce! Personalmente sento che il nostro lavoro sia anche sotto certi aspetti una missione. Far emergere quelle piccole entità che sono presenti, ma ben nascoste agli occhi del mercato e farlo discretamente, della serie “ si, ci avete scoperti, non ditelo a nessuno “!Risale a pochi mesi fà una nostra visita a Quattro Castella-Reggio Emilia in una piccola azienda vitivinicola che coltiva e vinifica direttamente all’origine limitate produzioni biologiche da vitigni autoctoni, i cui titolari sono due giovani e lungimiranti fratelli. Attenti alla qualità e mossi da indissolubile amore per le proprie terre, producono vini seguendo il naturale ritmo delle stagioni, prendendosi cura delle proprie vigne con metodi di coltivazione biologici: “così i nutrienti per le piante sono elementi biologici di origine vegetale o animale e le cure sono naturali a base di rame o zolfo impiegati dalla notte dei tempi. Il mantenimento della natura ha bisogno di tecniche che non alterino l’equilibrio tra le specie dal più piccolo fungo, al pettirosso, alla pianta secolare. Predatori e predati non possono trovare sorprese dettate dall’ uomo della chimica, ma convivono in un integro ecosistema.” I vigneti si estendono per 5 ettari su terreni sassosi e limosi, caratterizzati dall’ aridità e dalle basse rese per ettaro, scandiscono le annate e le rendono uniche ed irripetibili! Tra le loro coltivazioni di Lambrusco Montericcio, grasparossa, Sgavetta, Malbo gentile, Malvasia aromatica, Moscato bianco, una è quella che più ci interessa nella fattispecie; la Spergola.
Questo vitigno presente da tempi immemorabili nella fascia pedecollinare reggiana dona grappoli ricchi di zucchero a maturazione piena ed è ottimo per la produzione di basi spumante. La Riserva dei fratelli 2005 è un metodo tradizionale extra brut, che affina in bottiglia sui propri lieviti per 36 mesi, senza dosaggi. I vigneti di Spergola in purezza sono collocati a 150 mt s.l.m. ed hanno un età di 40 anni. La fermentazione avviene in presenza delle bucce per tutta la sua durata (7-10 giorni) ed il vino imbottigliato non subisce microfiltrazioni o aggiunta di solforosa. In gennaio, al momento della sboccatura, le bottiglie vengono lasciate una notte all’esterno per abbassare la temperatura fino 0°C, quindi si procede alla sboccatura, manualmente, effettuando il rabbocco con le stesse bottiglie in lavorazione, senza dosaggi e senza solfiti aggiunti! Si può ben capire quanta dedizione e costanza va osservata per un vino che essendo lo specchio della propria terra , di lei ci riflette i propri umori.
Nel bicchiere troviamo oltre alle note macerative, sentori agrumati, ma soprattutto un’acidità incalzante ed una sapidità che ne fa un abbinamento ideale per un risotto ai porcini e parmigiano reggiano. Noi incalliti passionali ammiriamo queste persone e le seguiamo attenti e convinti che lo spirito che le ha animate fin dal principio rimanga tale e intatto resti per sempre, per continuare a dare poesia alle nostre vite.
Giovanni Di Stanislao