Oggi che le voci dei nostri vecchi si stanno piano piano affievolendo, proviamo a riconsiderare da dove veniamo, quali sono gli insegnamenti che abbiamo ricevuto, come ne abbiamo fatto tesoro, come li abbiamo applicati nella vita, nel lavoro, negli affetti. Tutti quei moniti, quei suggerimenti provenienti dalle “nostre radici”, spesso mal sopportati e di cui solo ora cogliamo l’importanza. Mio padre faceva il fornaio, impastava la farina e l’acqua con le mani, il profumo del pane appena uscito dal forno è un ricordo indelebile nella mia memoria. Amo il pane, amo il vino, amo le cose semplici e sane, ma amo anche la tecnologia che evolve, che aiuta il lavoro dell’uomo, nel nostro caso dello “Chef”, a realizzare stupende e gustosissime creazioni gastronomiche. Le radici della nostra conoscenza, del nostro modo di essere, la famiglia, la scuola, la parrocchia, i compagni di scuola con i quali ancora adesso ci troviamo per essere felici, come ragazzi spensierati sono state molto importanti per la mia crescita e per il mio modo di rapportarmi con gli altri. Ho imparato tanto, ognuno di loro mi ha dato qualcosa da mettere a frutto, da portare avanti, da condividere. Le radici del nostro lavoro, gli errori, i successi, sono stati elementi fondamentali nella mia vita. Ho lavorato come dipendente, poi ho dato vita a un’azienda dove lavoro ancora con gioia, cercando tutt’oggi di far tesoro di ogni insegnamento che la vita mi offre. E poi l’amore, l’amore per la mia famiglia, mia moglie, i figli, i nipoti…spero che quando avranno la mia età e penseranno alle loro radici che si stanno formando, avranno una moltitudine di ricordi positivi come li ho io ora.

di Nereo Marzaro