Anche quest’anno il caldo estivo si è fatto sentire fin troppo. L’apatia ti annienta, l’appetito viene meno, non si ha voglia di accendere i fornelli per il consueto piatto di pasta, ricorrendo così al solito e noioso prosciutto e melone, oppure fettine di bresaola con la rucola e qualche scaglia di formaggio stagionato o, ancora, roastbeef accompagnato da ricche insalatone di ogni tipo. Poi ci sono gli eroi dei fornelli che, non curanti dell’afa, friggono grandi fette di melanzane, realizzando così parmigiane di rara bontà. Quest’estate io ho scelto la montagna e girovagando per malghe ho scoperto un bel piatto unico estivo: il Piatto del Malgaro. Mi trovavo in una bellissima Malga sull’Altopiano di Asiago dei Sette Comuni, la Malga Campo Costalunga. Il panorama che mi si offriva era da mozzafiato. Silvia e il marito Oscar, conduttori della Malga, mi accolsero con gentilezza e con grandi sorrisi, mettendomi a prefetto mio agio, mi sentivo davvero a casa mia. Dopo un ricco aperitivo a base di formaggi e salumi, innaffiati da generosi bicchieri di vino, mi veniva servito un piatto, che solo a vederlo le mie papille iniziavano a lavorare. Silvia mi ha raccontato dove nasce questo piatto ed io con curiosità l’ho ascoltata fissando il piatto che emana un profumo delizioso. “Questo piatto, caro Alberto, era il piatto unico dei malgari. C’era la fame, la miseria e tutti in malga mangiavano questo formaggio, creato dal malgaro per far fronte al duro lavoro che lo aspettava in malga”. Non faccio in tempo a chiedere di che formaggio si trattasse che subito Silvia, leggendomi negli occhi, continua il suo racconto. “Il formaggio si chiama Tosela. Una volta lo si faceva con il primo latte che la vacca produceva dopo il primo parto. Andrea Rigoni, il papà dell’attuale direttore del Caseificio Pennar di Asiago, Fiorenzo Rigoni, pensò di fare la Tosela con il latte intero per tutto l’anno, e ci riuscì. Così adesso questo formaggio si può degustare in tutte le stagioni. La ricetta tradizionale è molto semplice, anche se non tutti la sanno fare bene. La mia cuoca Vania lo interpreta in modo perfetto. Ti spiego come. Si scioglie in una padella una noce di burro, si adagiano le fette di Tosela, che lentamente si dorano, creando una leggera crosticina in ambo le parti. Una volta cotta, la Tosela è pronta per essere gustata, accompagnata dalla polenta, morbida e fumante e una giusta cucchiaiata di funghi porcini profumatissimi”. Annuso, taglio il formaggio come fosse una bistecca di latte, la polenta e i funghi sono il giusto matrimonio. Contemplo le montagne, le vallate. È vero, mi sento proprio a casa!