In linea generale, la soluzione sarebbe scegliere il vino come bevanda da abbinare alla pizza. Questo perché la birra e la pizza condividono due caratteristiche, ovvero essere fonte di carboidrati e contenere lievito. L’assunzione di due prodotti ricchi di lievito potrebbe provocare flatulenza e sensazione di gonfiore. Esistono delle regole che si basano soprattutto sulla tipologia dell’impasto e, in misura maggiore, del condimento. In generale, con la pizza bianca si consigliano vini ricchi di acidità che bilanciano la grassezza dei latticini: bianchi fermi e spumanti, un buon Prosecco Docg è sicuramente un buon abbinamento. Con la pizza rossa è sconsigliabile un rosso particolarmente tannico perché, al contrario della carne, la pizza non contiene particolare succulenza e succosità. L’accostamento provoca una sensazione di disidratazione del palato, quindi vini bianchi, rosati e spumanti sono i più indicati. Se si vuole optare per un rosso, consiglierei un vino che ha più freschezza che tannicità, come ad esempio una Schiava, un Pinot Nero, un Lambrusco o comunque vini di media struttura. Per le pizze dai condimenti delicati, scieglierei sempre vini semplici giovani, immediati. A volte trovandovi in zone dove vengono utilizzati prodotti tipici del luogo, la scelta cade su etichette dello stesso territorio. Ad esempio, la pizza fritta, tanto di moda nel napoletano, va abbinata con un Asprino d’Aversa ma anche con uno spumante che bilancia il grasso della frittura; una pizza in Alto Adige, che potrebbe essere farcita con lo speck, va abbinata con vini Altoatesini, ad esempio un Pinot Nero. Nella zona dove abito, le Marche, una pizza con la cipolla stufata di Suasa va a nozze con il Verdicchio dei Castelli di Jesi. La Regina delle pizze, la Margherita, ama abbinarsi con il Verdicchio Castelli di Jesi, con una Vernaccia di San Gimignano o un Vermentino di Gallura. Sulla pizza quattro formaggi, dove la materia grassa è predominante, l’abbinamento va a favore di spumanti Brut metodo classico; se si opta per un vino più fruttato, il Lambrusco sarà ideale. Se proprio si vuol bere un vino rosso strutturato la scelta cadrà su pizze con funghi porcini dove il più classico dei Chianti risulterà ideale o su una Capricciosa che predilige un vino più snello e morbido come un Valpolicella Ripasso o un Refosco dal Peduncolo Rosso per una pizza del Napoletano, dove si utilizzano caciocavallo, friarielli e salsiccia, la scelta cade su un Negro amaro o un Primitivo. Ho lasciato per ultima la più classica delle pizze gourmet, quella arricchita con il tartufo. Il tartufo si degusta con il naso, quindi che sia bianco o rosso, il vino dovrà essere elegante, non barricato, con acidità moderata e non eccessivamente strutturato. Se si opta per un bianco, un Riesling italico o renano con qualche anno di invecchiamento, sarà l’ideale. Per il rosso la scelta dovrà cadere su un Pinot Nero, il più elegante dei rossi, almeno per me…