60 cuochi provenienti da tutta Italia, 40 ragazzi delle scuole alberghiere, oltre 300 volontari, innumerevoli aziende, 23.000 piadine vendute, oltre 100.000 euro devoluti in beneficienza. Succede a Bergamo, lo scorso maggio. Cifre che raccontano un Paese vocato alla solidarietà per tradizione e per passione.

Unità solidale ai fornelli sulla direttrice Bergamo – Romagna. A chiamare tutte le forze a raccolta per una nobile causa è stato lo chef Fabrizio Camer, presidente dell’Associazione Cuochi Bergamaschi.  All’appello hanno risposto in moltissimi professionisti, oltre 60 cuochi provenienti da ogni parte d’Italia, coadiuvati da 40 ragazzi delle scuole alberghiere e oltre 300 volontari. Una bella brigata di indomiti berretti bianchi che si sono affaccendati dietro alle piastre ad induzione Sirman di un centro cittadino, quello di Bergamo, trasformato in un gigantesco chiosco – emblema per eccellenza della Romagna – per vendere più di 23.000 piadine il cui ricavato è andato tutto in beneficienza superando la quota di 100.000 euro. Straordinaria e particolarmente sentita la partecipazione all’evento che ha sfondato il tetto delle 10 mila presenze e che ha visto in prima linea anche molte aziende che hanno subito gravi danni in seguito all’alluvione. Un esempio per tutti: ben 17 mila piadine sono arrivate dalle aziende del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola Igp di Rimini.