Alla scoperta delle specialità di “Beppe Sello”
Ai piedi delle maestose Tofane, c’è un ristorante che resiste nel tempo come un baluardo di genuinità, gusto, amore per il territorio. Creato nel 1958 dal fondatore Giuseppe “Beppe” Menardi “Sello”, l’hotel ristorante omonimo rimane a tutt’oggi gestito e di proprietà del pronipote Carlo Orlandi e della moglie Michela De Martin. Locale storico della Conca ampezzana, il “Beppe Sello” è conosciuto per la ricercatezza ma allo stesso tempo per la straordinaria semplicità dei piatti che offre. Oltre alla accogliente sala ristorante, dispone di un piccolo bar e un ospitale giardino estivo.
Sfogliatina porcini e spinaci
La specialità del Buon Ricordo
Nell’Alto Bellunese i Ladini abitano la valle di Cortina d’Ampezzo e il Comelico. Inconfondibile è la loro parlata, d’impronta romanza, ma altrettanto particolari sono le usanze, anche gastronomiche. I prodotti di base sono quelli offerti dalle valli dolomitiche, ma tutto il resto, a partire dal vino, arriva dal “mondo esterno “ed è per questo che la cucina ladina riunisce i caratteri delle comunità limitrofe – veneta, trentina e sud-tirolese – affidando a un ingrediente onnipresente, i semi di papavero una sorta di marchio di fabbrica. Il piatto che meglio rappresenta la tradizione ampezzana sono i “casunziei”, grossi ravioli a semiluna che a seconda della stagione si distinguono per il ripieno: “rosso”, con rape rosse, patate e papavero; “verde”, con spinaci selvatici, ricotta, burro, erba cipollina e formaggio; con zucca o radicchio, nelle varianti più diffuse. Detto questo è immediato cogliere lo spirito di queste sfogliatine, che vivono della bontà dei pochi ingredienti: la pasta, che sta all’artefice rendere superlativa, e il burro di malga, che si riconosce per intensità di colore e sapore; i funghi porcini, vera ricchezza delle montagne del Cadore; gli spinaci spontanei, “gamàite” in dialetto o erba del Buon Enrico, che crescono abbondanti nei prati umidi.
Ingredienti per 4 persone: 100 g di pasta sfoglia; 500 g di spinacini freschi; 500 g di porcini freschi; 1 rosso d’uovo; prezzemolo; burro. Tirate la pasta in uno spessore di 5 millimetri e ricavate dei dischi di 5-6 centimetri di diametro; spennellateli con rosso d’uovo e infornateli su una teglia imburrata e infarinata per almeno una ventina di minuti a 180 gradi. Nel frattempo, lavate gli spinaci e sbollentateli in acqua salata per 5 minuti; strizzateli e ripassateli in padella con burro e sale. Ripulite i funghi, tagliateli a fette sottili e fateli saltare in padella su un fondo d’olio con uno spicchio d’aglio regolando di sale e pepe. Prendete infine le sfogliatine e dividetele in due in altezza; sulla base adagiate prima gli spinaci ben caldi e quindi i funghi; poi rimettete il “coperchio” e guarnite con un pizzico di prezzemolo tritato.
Vino consigliato: Pinot Nero (Blauburgunder) dell’Alto Adige Doc.