Siamo tutti (piatti) unici! Anche quando non siamo consapevoli di questo e anche quando, soprattutto, ci dimentichiamo che pure l’altro lo è o facciamo finta che non lo sia. Facendoci attenti osservatori e ascoltatori, andando oltre i cliché, i sentito dire e i preconcetti, scopriamo l’unicità di chi ci sta di fronte. È nella cura dell’altro che ne troviamo la bellezza e rarità. Gastone era un “cuoco del convitto” ai tempi in cui frequentavo l’Istituto Alberghiero S. Marta di Pesaro. Non uno “chef”, se tale intendiamo chi è cresciuto a suon di tirocini in ristoranti e alberghi stellati. Non aveva, quindi, il pedigree tipico di chi è destinato a diventare un fuoriclasse. Eppure, impareggiabile lo è stato lo stesso: lui, il da mangiare, lo faceva “bbuono, bbuono”, con due “b”. Perché era bravo e ci metteva cuore in quel che faceva. Tredici anni dopo l’ho ritrovato a una serata di gala organizzata dall’Istituto Alberghiero Panzini di Senigallia dove, nel frattempo, era entrato di ruolo come professore di cucina e dove si è distinto per essere uno degli insegnanti migliori nel suo campo che Senigallia abbia potuto vantare: quella sera, tra le altre, aveva preparato un piatto a base di “lupetto di mare”, come la chiamano gli anconetani, ovvero a base di spigola, così definita perché tutto mangia in mezzo al mare. Quella serata, per me, segnò anche l’inizio di amicizie importanti che mi avrebbero poi accompagnato sino ad oggi. A Gastone, dunque, mi sento particolarmente affezionato: non un nome blasonato, ma un uomo straordinario che ha insegnato tanto, a tanti, un giorno dopo l’altro. Oramai in pensione da tempo, i suoi insegnamenti restano sempre validi e attuali: quattro dritte ben assestate puoi ancora portartele via dopo una chiacchierata con lui. Per tutto questo, e per tanto altro, scelgo allora di dedicargli il mio piatto unico, lupetto di mare compreso, per ricordare a me stesso una volta di più che, se anche è facile confondersi, in realtà la straordinarietà è racchiusa nell’ordinario: non siamo infatti chiamati ad essere eroi, ma a prenderci cura delle piccole cose che contano, con continuità e devozione.

Maccheroni integrali con vongole dell’Adriatico, spigola e mazzancolla
Ingredienti: Maccheroni integrali; vongole dell’Adriatico; spigola; mazzancolla; zucchine; cipolla; spicchio di aglio; prezzemolo; sale; pepe; timo e olio evo. A parte far aprire le vongole e tenere l’acqua, filtrata, di cottura. Quindi preparare un fondo facendo soffriggere olio evo con cipolla, uno spicchio di aglio e una spolverata di prezzemolo. Aggiungere le zucchine tagliate a dadi, un po’ di acqua delle vongole e lasciar cuocere. A cottura ultimata frullare una parte del sugo in modo da ottenere una crema. Cuocere i maccheroni in acqua salata, toglierli a metà cottura e terminare di cuocerli nella salsa, aggiungendo metà delle vongole previamente sgusciate. Nel frattempo, dopo aver condito con sale, pepe e timo la spigola sfilettata in precedenza e la mazzancolla sgusciata, con l’aiuto di un coppa pasta in plastica, dopo aver inserito il filetto di spigola all’interno insieme alla mazzancolla, cuocere in forno a microonde professionale per due