Sei tifoso della Juve? Se sì, quasi sicuramente quando giocano Milan, Inter, Napoli o altre squadre italiane in Europa fai il tifo per la squadra straniera. E ovviamente la stessa cosa vale per i tifosi delle altre squadre italiane. A me sembra di essere l’eccezione che conferma la regola: anch’io sono un buon tifoso della mia squadra del cuore, ma non ho mai capito questa mentalità, pur comprendendo che si è liberi di scherzarci e di fare dei sani sfottò, trattandosi di un argomento un po’ futile. Allo stesso modo però, parlando di argomenti più seri, chi dirige un’azienda e controlla continuamente i propri fatturati (soffermandosi a commentarli e ad esaminarli con i collaboratori, confrontandoli allo stesso periodo degli anni passati…) spesso li paragona anche a quelli dei diretti concorrenti. Nulla di male ci sarebbe se questi confronti venissero fatti solo per tirarsi su il morale in questi tempi di crisi, nei quali viene sempre più spesso usata la massima “mal comune, mezzo gaudio”, o se fossero confronti costruttivi. Questi paragoni infatti potrebbero servirci per capire se abbiamo lavorato bene o se potevamo fare di più, magari proponendo nuovi prodotti o presenziando ad ulteriori fiere e manifestazioni, o se potevamo porre più attenzione ai prezzi, alla pubblicità, al marketing o al contenimento dei costi. Inoltre, se il fatturato, i valori e le fortune del concorrente ci servissero di stimolo per motivarci sempre di più, ci sarebbe tutto da guadagnare. Invece mi capita sempre più spesso di sentire negli altri una certa felicità quando il concorrente di riferimento, o i concorrenti in generale, vanno male. Alla stessa stregua dei tifosi di calcio vedo una specie di astio, per non dire rabbia, se invece il concorrente ha aumentato fatturati e utili. Ma in che mondo viviamo? Come fossimo in guerra uno contro l’altro con l’obiettivo “mors tua vita mea”.
Io credo che le aziende che vanno bene siano da elogiare, sia perché creano lavoro e ricchezza che va a immettersi nel volano del mercato e indirettamente porta vantaggio anche a noi, sia perché abbiamo davanti un faro che ci illumina la via e serve da ispirazione (se loro vanno bene perché non possiamo farlo anche noi?). Oltretutto, un’azienda in salute porta valore al Made In Italy che tanto ci sta a cuore. Quanta tristezza invece, magari in qualche fiera all’estero quando, parlando con un concorrente straniero egli si compiace per il fallimento di qualche azienda italiana. Il tifo io lo faccio sempre per qualsiasi squadra italiana quando gioca contro una straniera. Quindi sempre e forza “orgogliosamente prodotto in Italia”! Se poi è fabbricato da noi stessi… tanto meglio!

Nereo Marzaro