Quando mi è stato proposto il tema del presente Zafferano, confesso di essermi trovato un po’ spaesato. Da grande estimatore della variegata cultura culinaria, mi sembrava un argomento troppo restrittivo per la creatività e le grandi capacità dei nostri amici chef.

E’ indubbio che si tratti di una tendenza in voga e alla moda, ma con tutto il rispetto per le scelte di chiunque, la vera cucina, senza una parte rilevante di materie prime quali possono essere pesce, carne e derivati, è una cucina che può sì esistere ed essere per certi aspetti interessante,ma ne risulta sicuramente e tristemente impoverita. E’ oltretutto curioso notare come il benessere porti popolazioni e aree del mondo dalla tradizione vegetariana a diventare onnivore, mentre avviene l’esatto opposto per le popolazioni storicamente benestanti dove si nota infatti l’avvento di questa tendenza, o moda, ad abitudin alimentari vegetariane, vegane, crudiste e variazioni sul tema. Sarà proprio perché il mondo è bello  perché  è vario, ma è anche certo che togliere ad uno chef parte delle materie prime è come togliere la vivacità dei colori ad un grande pittore.

Vero che si possono realizzare grandi opere anche in bianco e nero, ma chi avrebbe mai potuto godere delle magnificenze di Raffaello, Michelangelo o Caravaggio senza le profondità del colore e le sue variazioni tonali? Ricordo mia mamma che, pur nelle ristrettezze del suo tempo, sempre affermava che la cosa migliore per la salute era “mangiare di tutto un po’ “ . Cultura semplice, ma profondamente sensata. Ed è infatti quanto professa pure la sana dieta Mediterranea. Non mi resta quindi che augurare a tutti una buona lettura di questo particolare e sempre interessantissimo Zafferano, ricco come suo solito di spunti e di stimolanti ed appetitose ricette, ma un augurio particolare va a chi non riesce ad apprezzare tutti i sapori, i gusti, le sfumature, affinché possa serenamente godere di ciò che il Creatore ci ha regalato in questo meraviglioso mondo.

 

a cura di Nereo Marzaro