Per salire da Empoli a Poggibonsi si deve, per forza, passare davanti a Santino. A dire il vero sarebbe Sante, il nome del fondatore della trattoria che sta sulla strada, e non si può, assolutamente, non vederlo. Dire trattoria, forse sarebbe esagerato, perché si tratta di un bancone da salumaio, con annesso girarrosto e qualche tavolo per pranzare. Ma il figlio di Sante è un miracolo perché, pur tenendo a bada i polli che girano sulle braci, riesce a sfornare dei panini che ti fanno rimpiangere di non averli assaggiati prima di decidere il menù. Il posto è frequentato da avventori abituali, bassa forza, che si danno del tu e pagano il conto a fine mese. E il figlio di Sante tiene nota mentalmente di tutto, non gli sfugge niente. Un mese fa ero lì, perso nella dolce Toscana, con un appuntamento sul tardi, con fame ma con la paura di cascare in un posto infame. L’insegna dimessa di Santino mi sedusse e mi fermai. Il disagio iniziale fu forte ma superai l’avversione irrazionale con la rassicurazione che non ci sarei rimasto troppo. Capii che sedersi al tavolo e aspettare il cameriere era tempo perso, per cui presi qualcosa dal banco, a caso, e mi sedetti su un tavolino all’angolo. Poi, apparvero Greta e Ingrid. Fecero il loro fantasmagorico ingresso, facendo risuonare dei tacchi inarrivabili e si fermarono a guardare tutti gli astanti, aggressive e sicure. Avevano la disinvoltura di chi vive in un mondo altro, separato da noi da abissi siderali. Erano due femmine fuori catalogo, slanciate, bionde, asciutte: due nordiche da sballo. Vestivano distrattamente capi da prosciugare la carta di credito. Osservarono con calma il bancone, non degnando d’uno sguardo il figlio di Sante. Poi si consultarono tra loro in una strana lingua e, alla fine, quella che sembrava la più esperta disse all’uomo col grembiule, in un italiano stentato: – Mi dia zwei mal panino? – Con che li vuole? – Mit finocchiona. – Eccola – rispose baldanzoso il macellaio, mostrando l’insaccato alla cliente nordica. Ingrid lo fulminò con uno sguardo tagliente. – Ho detto finocchiona toscana, DOP. Qvella porcheria è per turisti, nicht für uns, non per noi. Il figlio di Sante guardò me, straniero in terra straniera, e fu un’occhiata solidale d’italiani stranieri in terra italiana.