Piatto unico, cioè tutto in un solo piatto che accoglie un pasto vario e completo così da soddisfare l’appetito ed anche lo spirito del consumatore. Credo che di piatti unici ne esistano di due tipi: quelli creati, pensati, nati proprio con una loro ricetta – insalata di riso, cous-cous, paella, pasta fredda, insalate varie – e quelli inventati al momento, messi insieme quasi a caso per le situazioni o le ragioni più diverse. Entrambi hanno la caratteristica di non essere costituiti da un solo componente bensì da un insieme intelligente ed armonico, uno sposalizio plurimo ben riuscito. Mia mamma, maestra e casalinga, svolgeva bene entrambi i ruoli e aveva un profondo rispetto per il cibo. Nulla veniva buttato e con la sua fantasia i cosiddetti “avanzi” venivano proposti in composizioni, che ricordo ancora con un poco di nostalgia. La fettina di carne troppo piccola con l’uovo fritto sopra, la scatoletta di tonno arricchita con la maionese e due capperi, il petto di pollo trasformato in ghiottoneria con insalata e formaggio a tocchetti. E il pane completava il tutto. La mia vita lavorativa mi ha tenuto molto lontano da casa e non ho mai saputo (o voluto) cucinare ed i miei pasti furono per anni costituiti dagli assortimenti più incredibili di tramezzini, salse e sottoli; quelli erano i miei piatti unici. Un amico medico usava dirmi “la gastrite è in agguato!” e ad un certo punto è arrivata, ma dopo così lungo tempo da essere convinto che non sia stato per colpa loro, sarebbe arrivata comunque. I primi, veri piatti unici li ho conosciuti con il nome di “platos combinados” e li ho infatti incontrati nel corso delle mie permanenze in Spagna. Anche oggi sono tipici della cucina iberica e li troviamo normalmente nei menù dei ristoranti, specie in quelli di livello non elevato. Polipo con patate, seppie con riso e pomodoro; uova strapazzate con patate e prosciutto; maialino con patate e piselli; salsiccia con fagioli e uovo. Piatti unici certo, ma saporiti e sostanziosi, che con l’accompagnamento di un buon vino sono la pausa pranzo ideale per i nostri cugini spagnoli. Non lontano da casa mia, una trattoria è il punto di incontro di sciami di motociclisti ed il piatto del giorno proposto è “quello che è rimasto in cucina”. Il proprietario-cuoco sa evidentemente selezionare perché la soddisfazione la si legge sulle facce dei centauri. Quello è davvero un piatto unico, domani sarà diverso.