L’ascesa inarrestabile della capitale economica della Cina e le opportunità per i prodotti italiani

Immaginate che tutti gli abitanti di Italia, Austria, Svizzera e Danimarca messi insieme decidano di visitare nell’arco di sei mesi lo stesso evento. Sembra un esercizio di fantasia ma in realtà è quello che avverrà a Shanghai con l’Esposizione Universale 2010 che attende 80 milioni di visitatori (di cui il 5% dall’estero) in 184 giorni: dal 1° maggio al 31 ottobre con una media giornaliera di quasi 450 mila arrivi. La Cina ci ha abituati a polverizzare tutti i record e con l’Expo non poteva essere diversamente: quello di Shanghai sarà infatti il più grande di tutti i tempi e verosimilmente resterà tale per molti anni a venire. I partecipanti sono quasi 320 fra Paesi (192), singole imprese (18), città (55) e organizzazioni internazionali (50). L’area espositiva e’ di 5.3 kmq sulle due sponde del Fiume Huangpu e gli investimenti complessivi messi in campo da Shanghai negli ultimi anni superano i 30 miliardi di Euro. Nel nostro Paese si parla molto dell’Expo di Shanghai anche per una fortunata coincidenza: il prossimo Expo, nel 2015, sarà infatti ospitato proprio dall’Italia nella città di Milano. E’ utile però ricordare che queste manifestazioni sono dei grandi eventi di immagine, nei quali ciascun soggetto partecipante presenta le proprie eccellenze legate al tema della manifestazione, e non delle fiere campionarie dove le aziende hanno degli stand per svolgere incontri di affari. Il tema ufficiale dell’Expo di Shanghai è ”Better City, Better Life”, con forti contenuti in termini di qualità della vita nelle aree urbane e di protezione dell’ambiente. E’ la prima volta che un’Esposizione Universale affronta questa tematica che e‘ di grande attualità dato che ai nostri giorni ben il 55% della popolazione mondiale vive concentrata proprio nelle città. La scelta di questo tema ha permesso all’Expo di Shanghai di mettere a segno un’altra importante innovazione: per la prima volta nella storia delle Esposizioni Universali anche le singole città partecipano direttamente nella zona espositiva denominata Urban Best Practices Area (UBPA). L’Italia sarà molto ben rappresentata anche in questa sezione con le città di Venezia e Bologna che presenteranno dei casi di buona gestione delle rispettive realtà urbane. Non esiste grande evento globale che non abbia un logo ed una mascotte e l’Expo di Shanghai non fa eccezione. Il logo dell’Expo 2010 raffigura tre persone che si abbracciano simbolizzando idealmente una famiglia e richiama allo stesso tempo il carattere cinese che significa “mondo”. La mascotte si chiama Haibao e la sua immagine semplice in realtà nasconde numerosi significati. In cinese Haibao vuol dire “Tesoro del Mare”. Ma l’Expo di Shanghai riserva un’altra grande sorpresa per gli italiani: ci costringe infatti ad abbondare la nostra inveterata abitudine e vedere l’erba del vicino sempre più verde. Infatti l’Italia è presente all’Expo di Shanghai 2010 con una struttura che appartiene alla ristretta cerchia dei Padiglioni nazionali di più grandi dimensioni consentiti solo a 12 paesi: Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Russia, Giappone, Corea del Sud, Canada, USA, Emirati Arabi Uniti ed Arabia Saudita. Peraltro, come sempre accade quando si tratta di creatività italiana, la qualità è ancora più sorprendente della quantità. Il Padiglione Italiano, disegnato dall’Arch. Giampaolo Imbrigli – che ha vinto la selezione fra 65 diverse proposte – è ispirato ad un antico gioco cinese che in Italia è conosciuto col nome di “Shanghai”. Per i suoi materiali innovativi e le tecnologie d’avanguardia utilizzate, il Padiglione Italiano è definito “una macchina bioclimatica efficiente” e rappresenta inoltre una vetrina ideale del Made in Italy, grazie alle numerose aziende che hanno contribuito quasi per il 100% alla sua costruzione attraverso la fornitura di materiali e componenti portati appositamente dall’Italia. Il Padiglione italiano è una vera e propria città in miniatura: presenta una pianta quadrata di 3.600 mq metri per un’altezza di 18 metri. La luminosità della struttura e’ garantita anche grazie all’impiego di cemento trasparente, un materiale poliedrico di recente creazione, che consente di giorno alla luce naturale di penetrare nel Padiglione e di notte all’illuminazione interna di proiettarsi verso l’esterno. Il Padiglione ha già raccolto i primi successi e di recente e’ stato premiato come miglior costruzione in acciaio realizzata a Shanghai nel 2009. Il tema della partecipazione italiana all’Expo 2010 e’ “La città dell’Uomo”, ad indicare che l’Italia ha prodotto una civiltà essenzialmente urbana. Dalle città italiane è nato un modello culturale che ha profondamente influenzato lo sviluppo delle società occidentali e del mondo. Anche in epoca più recente, la connotazione territoriale dei distretti industriali italiani, che hanno tanto contribuito allo sviluppo economico post-bellico, costituisce un’ennesima manifestazione della forza aggregante del contesto urbano. Il piano terra del Padiglione ospita la mostra permanente con cinque sale espositive dedicate alla presentazione del Made in Italy, un “Laboratorio del fare” in cui sono all’opera artigiani italiani ed una sala è dedicata alla presentazione di Expo Milano 2015. La mostra permanente e’ intitolata “La città dell’Uomo – Vivere all’italiana” ed ha lo scopo di creare un percorso suggestivo e coinvolgente per i milioni di visitatori attesi nel Padiglione, illustrando l’eccellenza italiana nelle sue componenti produttive, formative e culturali. Nell’ingresso del Padiglione e’ ricostruito in scala uno a due il Teatro Olimpico di Vicenza, capolavoro di Andrea Palladio riconosciuto come patrimonio dell’UNESCO. La partecipazione dell’Italia all’Expo e’ coordinata dal Commissariato di Governo per la partecipazione dell’Italia all’Esposizione Universale del 2010. Si tratta di una struttura ad hoc ospitata presso il Ministero degli Affari Esteri guidata dal Prof. Beniamino Quintieri.

di Maurizio Forte